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1° MAGGIO 2024: LA LETTERA APERTA DEL SEGRETARIO GENERALE, FRANCESCO CAVALLARO
30 APRILE 2024COMUNICATI STAMPA,

“La Cisal non farà feste, non farà concerti o manifestazioni, perché, in fondo, c’è poco da festeggiare”
Buon 1° maggio,

che sia la festa di milioni di donne e uomini che, ogni giorno, fanno il loro dovere semplicemente lavorando e rendendo possibile, con un gesto ordinario, qualcosa di assolutamente straordinario come il mantenimento della nostra società. Perché lavorare significa innanzi tutto compiere il proprio dovere, spesso nemmeno per sé stessi, ma per tutti quelli che ci stanno intorno, a cominciare dai figli che hanno ancora bisogno dei genitori, o dei genitori che hanno ormai bisogno dei figli.

Un lavoro che spesso è mal pagato e reso difficile da tante difficoltà; un lavoro che rende, tuttavia, milioni di anonimi cittadini il vero motore di questa nostra Italia, così avanzata eppure così debole, così progredita ma segnata da profonde diseguaglianze. Che sia la festa, inoltre, di chi il lavoro nemmeno ce l’ha, perché ancora non lo ha trovato, oppure per averlo perso, spesso malamente, per colpa di crisi che non sai dove nascono o di qualcuno che vive sfruttando gli altri.

Il lavoro è la vita, e come la vita è spesso segnato dalle ingiustizie, dalle sopraffazioni… siano le paghe basse, siano gli orari impossibili, l’assenza di sicurezza, le molestie, e tuttavia, proprio perché è il bene più prezioso, non dobbiamo smettere mai di tutelarlo, valorizzarlo, renderlo strumento di emancipazione su cui perseguire l’uguaglianza sociale. Che sia la festa, infine, di chi per il lavoro ha pagato il prezzo più alto, di chi non c’è più per aver compiuto questo gesto così normale, ordinario e sottovalutato: andare al lavoro e tuttavia non tornare più, è il destino più atroce, quello più difficile da accettare.

La Cisal non farà feste, non farà concerti o manifestazioni, proprio perché, in fondo, c’è poco da festeggiare; per questo giorno, invece, come Segretario Generale chiedo a tutti di voler dedicare una preghiera per i tanti morti sul lavoro; se qualcuno non è credente dedichi un pensiero laico, non c’è differenza; quello che conta è onorare la memoria di questi martiri del nostro tempo, che tutti noi abbiamo il dovere di considerare i veri Eroi di questa nostra Società…

Francesco Cavallaro – Segretario Generale Cisal