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🇮🇹 Secondo Il Sole 24 Ore, nella serata di venerdì i rappresentanti del colosso italiano delle transazioni digitali Nexi e della piattaforma di gestione dei pagamenti Sia hanno trovato un accordo per la fusione delle due realtà in un unico gigante dei pagamenti digitali, capace di concorrere sul territorio europeo e mondiale. I tre fondi di private equity e principali azionisti di Nexi (Bain Capital, Advent e Clessidra) si sono accordati con Cassa Depositi e Prestiti (referente di Sia) per una spartizione delle quote della nuova realtà: il 25,001% andrà alla CdP, che diventerà così socio di maggioranza, mentre i fondi disporranno di una quota di poco inferiore del 25% che si ridurrà nel corso del tempo con le successive ricollocazioni. Intesa Sanpaolo avrà un 7%. Non è ancora nota la valutazione che sarà attribuita alla nuova realtà imprenditoriale, dato che Sia non è quotata in borsa.

🔐 La gogna pubblica spingerà i produttori di smartphone a diffondere più velocemente gli aggiornamenti di sicurezza? È quello che spera Google con il lancio dell’Android Partner Vulnerability Initiative, un sommario delle vulnerabilità che Google, attraverso i suoi team di ricerca, ha riscontrato all’interno dei software dei produttori - e non di Android in sé. In passato, quasi tutti i produttori hanno sofferto di gravi problemi alla sicurezza: i backup non sicuri di Huawei scoperti nel 2019, per esempio, o le debolezze dei sistemi di chat dei device ZTE. Google generalmente informa i produttori prima di annunciare pubblicamente la scoperta di una nuova vulnerabilità; qualora però questa non venisse risolta in tempo utile, d’ora in poi Google la segnalerà nel sito dell’APVI, così da spingere il produttore coinvolto ad applicarsi nello sviluppo di una patch correttiva (o i suoi utenti a cambiare marca di smartphone).

💀 Addio alla realtà virtuale economica” di Google? Android 11, nuova versione del sistema operativo di Google, ha terminato il suo supporto a Daydream VR, tecnologia che puntava a dare vita ad un nutrito parco di applicazioni in realtà virtuale. La scelta era nell’aria da tempo: Google aveva chiuso le vendite del visore Daydream View da un anno, mentre il Pixel 3 (uscito nel 2018) era stato l’ultimo dispositivo Google a supportare tale tecnologia.

Tag: #Italia, #PagamentiDigitali, #Nexi, #Sia, #Android, #GooglePlay, #Sicurezza, #DayDream, #VR.

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