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È con una notifica notturna che vi disturbiamo e vi segnaliamo la nostra riflessione sull'importanza dello scontro tra Spotify ed Apple. Il sorpasso di Apple Music su Spotify rappresenta infatti qualcosa di più di un semplice dato: è la rappresentazione della fondatezza delle accuse di Spotify nei confronti di Apple e delle sue pratiche monopolistiche, e di un malessere crescente che coinvolge tutti, da Google a Fortnite a Netflix.

🎶 #Applefun: Spotify vs Apple, perché Spotify ha ragione (ma non del tutto)
⚔️ L'Autorità olandese per i consumatori e i mercati (ACM) ha infatti avviato un'indagine nei confronti di Google e di Apple con l'accusa di... esattamente: abuso di posizione dominante. A scatenare i sospetti delle autorità sarebbe l'assenza di alternative agli store ufficiali di Google e di Apple all'interno dei loro stessi ecosistemi, realtà che sarebbe - ma questo dovrà essere appurato dalle indagini - frutto di un trattamento preferenziale fornito dalle società ai propri stessi market. Nel mirino sono finite anche le percentuali che gli sviluppatori sono costretti a devolvere alle due aziende, tra cui anche il famoso "30%" di cui abbiamo parlato nella scorsa puntata di #Applefun.

👨🏻‍⚖️ Ma non è l'unico processo che coinvolge Google ad essere salito alle attenzioni della cronaca oggi: la società di Mountain View, insieme a Huawei, avrebbe proposto un accordo di risarcimento a tutti gli ex-possessori di smartphone Nexus 6P coinvolti in una class-action avviata nel 2017. Google e Huawei, produttori dell'ultimo device della serie Nexus, sono state accusate da centinaia di infuriati utenti Android di aver commercializzato un telefono soggetto a problematiche hardware e software; i rimborsi andranno dai 5$ ai 400$.

📰 Grandi novità in casa Netflix: l'azienda avvierà la produzione di una rivista stampata chiamata "Wide", che tratterà di cinema e naturalmente dei prodotti dell'azienda; pare inoltre che la piattaforma acquisterà lo storico cinema "Egyptian Theatre" sulla Hollywood Boulevard per la proiezione dei propri film.

Tag: #Apple, #Google, #Antitrust, #PaesiBassi, #Nexus, #Huawei, #Netflix.

💬 Come scrivo un commento?
👁 A sollevare un polverone non indifferente è stato un nuovo report di Reuters, secondo la quale l'azienda si servirebbe di post condivisi dagli utenti in privato su Facebook e Instagram con amici e profili selezionati per "allenare" la propria intelligenza artificiale, adibita all'analisi e all'eventuale segnalazione di tutti i contenuti pubblicati sulla piattaforma. Tale pratica è stata confermata da WiPro, un'azienda indiana di 260 dipendenti assunti da Facebook per condurre una categorizzazione di migliaia di elementi Instagram e Facebook per il training dell'IA del social network.

👨🏻‍⚖️ Ma anche Apple non se la passa bene: la Commissione Europea ha infatti accettato di investigare sulla casa di Cupertino in merito a presunte pratiche di concorrenza scorretta operate nel settore dello streaming musicale. A richiedere l'intervento della Commissione è stata la svedese Spotify, che qualche settimana fa aveva pubblicamente accusato Apple di precluderle l'accesso al mercato dello streaming su iPhone per favorire la soluzione proprietaria "Apple Music" - ne avevamo già parlato in questa puntata di #Applefun.

🇪🇺 Ma non parliamo di Facebook solamente quando le cose vanno male: l'azienda ha infatti aperto una "war room" di 70 dipendenti per la gestione della piattaforma durante le elezioni europee, in previsione di probabili tentativi di manipolazione del voto via social.

Tag: #Facebook, #Privacy, #IA, #Apple, #Spotify, #UE, #CommissioneUE, #Concorrenza, #ElezioniEuropee.

💬 Come scrivo un commento?
Durante il WWDC di ieri, Apple ha presentato tante novità focalizzate sulla privacy, suggerendo così di voler mettere i bastoni tra le ruote ai mercanti di dati personali, ponendosi dalla parte del consumatore. Tuttavia, grattando un po' sulla superficie, ci rendiamo conto che nonostante i nobili intenti, la verità è che per Apple la privacy non è un diritto, ma un bene da acquistare.

👁 #Applefun: Perché la privacy (non) deve essere un lusso
​​Se gli utenti Android sanno bene che oltre Google Play esistono tantissimi market legittimi (chi più, chi meno) di applicazioni, su iOS è davvero difficile riuscire a trovare un'alternativa all'App Store.

Nell'attesa che una corte USA chiamata a legiferare in materia decida se il monopolio dell'App Store sia incostituzionale (o no), vediamo quali sono tutte le alternative all'App Store a disposizione di un utente iOS (jailbreak-free, ovviamente).

🍎#Applefun: C’è vita oltre Apple? Tutte le alternative all’App Store per utenti e aziende
📊 Secondo una ricerca condotta dalla piattaforma Extension Monitor, solamente 13 estensioni (Cisco WebEx, Google Translate, Avast, Adobe Acrobat, Grammarly, Adblock Plus, Pinterest, Skype, Adblock, Avast SafePrice, uBlockOrigin, Honey e Tampermonkey) hanno raggiunto e superato i 10 milioni di utenti, a fronte di una popolazione totale di 188.620 estensioni tutt’ora disponibili nel Web Store del browser. Quasi nove estensioni su dieci (87%) contano meno di 10.000 utenti, e il 50% di queste dispone di una userbase inferiore alle 16 unità. Ma non è tutto: il 12% delle estensioni di Chrome sono utilizzate solamente da una persona, mentre circa 200.000 (c.ca il 10% del totale) estensioni non sono attualmente in uso da parte di nessuno.

🍏 Dato che il martedì è anche giornata di #Applefun, riportiamo una notizia riferita al gigante di Cupertino che riguarda anche l’Italia: Apple ha infatti riaperto Claris, la sua sussidiaria nata nel 1978 come contenitore di progetti correlati al mondo Macintosh (sviluppò, tra le altre cose, MacPaint e MacWrite) e successivamente nel 1998 svuotata di ogni prodotto e ribattezzata FileMaker Inc, sul nome dell’ultimo software in carico all’azienda. Oggi FileMaker Inc. ha riacquisito la sua denominazione originaria, Claris International, insieme al suo primo, nuovo progetto: la startup italiana Stamplay, già acquistata da Apple lo scorso marzo per 5 milioni di euro e dedicata allo sviluppo di integrazioni tra servizi cloud.

📛 Il Codacons si schiera ufficialmente contro il 5G: l’associazione ha inviato ad oltre 8mila sindaci una lettera nella quale si invita le autorità comunali a negare le concessioni per nuove infrastrutture 5G sino a che la Fondazione AIRC per la Ricerca sul cancro non si sarà espressa in merito alla pericolosità della nuova tecnologia.

Tag: #Google, #Chrome, #Estensioni, #Statistiche, #Apple, #Italia, #Codacons, #5G.

💬 Come scrivo un commento?
Non è infatti errato pensare che un'azienda come Apple abbia in passato pensato di sviluppare un motore di ricerca proprietario: tuttavia, non è così. Apple ha sempre scelto Google, nonostante la rivalità tra le due compagnie (e il fatto che Apple sia molto più vecchia di Google). Oggi vi spieghiamo per quale motivo.

🍎 #Applefun: Perchè non esiste un motore di ricerca Apple?
Rimandiamo a domani la puntata della rubrica #Applefun per una Piccola Guida "d'emergenza": un gruppo di utenti Reddit ha infatti scoperto come attivare i messaggi RCS su ogni smartphone di ogni Paese, Italia compresa - e noi vi spieghiamo come fare per provare in anteprima i messaggi "speciali" di Google - o, altrimenti detto, l'iMessage di Android.

📬 Come abilitare i messaggi RCS, subito - Le piccole guide di AppElmo
​​Come hanno dimostrato i fatti delle scorse settimane, la Cina ha un potere di persuasione su Apple pari quasi a quello del governo statunitense. Avviata da Tim Cook con la benedizione di Steve Jobs, le radici dell'influenza di Pechino risalgono a molti anni fa: questa sera vediamo come e perché Apple non può permettersi di perdere il mercato cinese, e cosa è disposto a fare (e ha già fatto) per mantenerlo.

🍎 La privacy tradita da Apple in Cina | #Applefun
​​Se lo pensate anche voi, allora avete la memoria corta: Apple ha sempre commercializzato fantastici prodotti insieme a device assolutamente mediocri, se non proprio pessimi. Fotocamere, mouse, Mac-cestini e persino sacchetti: ecco i peggiori prodotti di Apple di sempre, assolutamente non all'altezza della fama che Apple si è guadagnata.

😓 I peggiori prodotti Apple di sempre | #Applefun
​​Sebbene molti possano aver guardato positivamente alle politiche pro-privacy di Apple, c'è un risvolto piuttosto amaro da considerare: stando ai dati, avvantaggiano Facebook, Google e chi della privacy ne ha fatto un business. E ve ne spieghiamo il motivo in questa puntata di #Applefun, per quanto ci sia effettivamente la speranza di un lieto fine.

🤑 Le politiche pro-privacy di Apple arricchiscono Facebook | #Applefun
🇬🇧 Nel Regno Unito l’autorità inglese per l’analisi della concorrenza ha proposto al governo la creazione di “un nuovo regime concorrenziale” che penalizzi le grandi aziende che basano il proprio business sulla pubblicità (come Facebook e Google). Nel mirino è probabile ci finirà anche l’accordo siglato tra Google e Apple per i motori di ricerca. Come vi abbiamo raccontato in una puntata di #Applefun, Google paga Apple affinché il proprio motore di ricerca sia disponibile di default in tutti i dispositivi di Cupertino: è stato però notato che quanto pagato da Google per il solo mercato inglese (1,5 miliardi di dollari) è più alto della cifra pagata cinque anni fa per il mercato statunitense (1 miliardo di dollari), per quanto la dimensione del secondo sia decisamente superiore. Per questo le autorità inglesi temono che tali cifre potrebbero impedire ad altri attori di competere nel mercato.

⚔️ Negli Stati Uniti sempre più aziende decidono di boicottare Facebook per le sue posizioni in materia di hate speech e moderazione dei contenuti - tuttavia, si tratta di una scelta che influirà sulla stabilità finanziaria della piattaforma? Secondo il Wall Street Journal, no. Stando all’analisi del quotidiano, solo l’8% dei grandi investitori in pubblicità partecipano alla protesta, e non sono nemmeno così importanti per Facebook. La spesa in pubblicità su Facebook, principale fonte di entrata per il social network, è data (secondo Deutsche Bank) al 76% da piccole e medie imprese, e i “boicottanti” non solo spendono poco sulla piattaforma (da soli, nel mese di maggio, hanno speso il 10% di quanto normalmente spendono i 100 più grandi pagatori di pubblicità del social) ma in molti casi hanno limitato il boicottaggio ad un solo mese, o al solo mercato americano.

⌨️ Le Smart Replies di Google stanno per arrivare su Telegram: presenti da tempo su GMail, permettono di risparmiare tempo grazie all’elaborazione di risposte “pre-confezionate” create dall’Intelligenza Artificiale di Google Gboard; la loro release su YouTube è iniziata da poche ore e probabilmente il supporto per Telegram (e WhatsApp) non sarà immediato.

Tag: #UK, #Google, #Facebook, #Antritrust, #Boicottaggio, #AI, #Telegram, #WhatsApp.

💬 Come scrivo un commento?
Non è una puntata di #Applefun, ma poco ci manca: tra i motivi per cui gli schermi degli smartphone (nel 2020!) tendono a graffiarsi continuamente c'entrano gli iPhone, ma anche una funzione che utilizziamo ogni giorno e a cui non possiamo rinunciare.

(Vi diamo un indizio: è la stessa che dovrete usare per leggere l'articolo!)

🦍 Perché non puoi davvero eliminare i graffi sullo schermo del cellulare
WhatsApp ha infatti criticato pesantemente le nuove impostazioni della privacy di Apple. Benché mentalmente potreste aver già assegnato le parti di "buono" e "cattivo", vi invitiamo a leggere più nel dettaglio come stanno le cose.

👁 La privacy di Apple danneggia la concorrenza? | #Applefun
Almeno una persona su 10 ascolta musica dalle cuffie a un volume tale da provocare danni all'udito: è il risultato di uno studio di Apple, che ci dà lo spunto per darvi qualche consiglio su come capire a che livello ascoltare la musica per evitare danni permanenti.

🎧 A che volume ascoltare la musica? Ce lo dice Apple e la WHO | #Applefun
Apple scansionerà le fotografie all'interno di iPhone e iPad alla ricerca di immagini pedopornografiche. Si preannuncia un futuro in cui dovremo dire addio alla privacy per un bene superiore?

👁 Apple scansionerà le foto dei suoi utenti: addio privacy? | #Applefun

AGGIORNAMENTO: abbiamo risolto il problema relativo al link di destinazione. Grazie Stefano per la segnalazione!
🎼 Dato che martedì è giorno di #Applefun, vi segnaliamo che Apple ha comprato per una cifra non meglio specificata l’app di streaming di musica classica Primephonic, con l’intenzione di integrare le funzioni del servizio nonché il suo catalogo all’interno di un’app dedicata allo streaming di musica classica (nonché, in parte, su Apple Music), che verrà lanciata nel 2022. Primephonic sarà messa offline a partire da venerdì; gli abbonati godranno di sei mesi di Apple Music gratuiti. (via @appelmoladg)

Tag: #Telegram, #Statistiche, #Russia, #India, #Instagram, #Bambini, #Apple, #StreamingMusicale, #Primephonic.

💬 Come scrivo un commento?
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Il martedì solitamente lo dedichiamo alla rubrica #Applefun, nella quale critichiamo alcune posizioni o strategie commerciali di Apple.

Questa sera vi proponiamo questa pubblicità di Apple, geniale e anche molto ben fatta. Il messaggio è forte e chiaro: la pubblicità è un mercato di dati personali - effettivamente, l'advertising funziona in base ad aste - e Apple può fermarlo.

Il problema è che Apple, così facendo, non solo mette in crisi molte attività (sviluppatori in primis) che basano il proprio sostentamento su pubblicità che non sono assolutamente predatorie; ma lo fa a proprio vantaggio: dei propri servizi, che non vengono toccati da questa "crisi"; del proprio sistema pubblicitario; e costringendo gli sviluppatori a puntare di più sulla vendita di servizi, sui quali bisogna pagare un salato 30% di commissioni.

Come diceva Silver, "certe belle notizie, se ti avvicini, ti accorgi che hanno tre dita di cerone".

Un contributo del Direttore @guglielmocrotti.
💸 Cattive notizie per gli utenti Apple – e non a caso vi diamo questa notizia di martedì, giornata della rubrica #Applefun: a partire dal 5 ottobre, sull’App Store le applicazioni costeranno di più. Apple ha infatti aumentato a 1,19€ la spesa minima per l’acquisto di un’app o di un gioco, superando per la prima volta la soglia psicologica degli 0,99€; allo stesso modo, le app che costano oggi 9,99€ costeranno 11,99€. L’aumento delle commissioni è stato voluto per bilanciare l’inflazione, ma non toccherà gli abbonamenti che si auto-rinnovano.

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📵 È martedì e quindi pubblichiamo una puntata di #Applefun: Apple non potrà infatti più vendere i suoi nuovi Apple Watch in tutti gli Apple Store degli Stati Uniti. La decisione, senza precedenti, è stata presa in seguito a un ban imposto dall'autorità statunitense per i brevetti, che ha ritenuto Apple colpevole di violazione di diversi brevetti, tra cui uno sull'analisi della quantità di sangue nell'ossigeno detenuto da un'azienda di nome Masimo. Il presidente Biden si è rifiutato di mettere un veto sul ban, che è diventato dunque effettivo. Apple ha comunque annunciato ricorso.

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