📈 Secondo infatti un sondaggio del Pew Research Center, Facebook non avrebbe subito un particolare calo di iscritti negli Stati Uniti, nonostante i recenti scandali che ne hanno travolto la struttura: tra gli adulti statunitensi il suo utilizzo sale piuttosto al 69% (+1%), nonostante sia in calo tra i più giovani; la piattaforma più frequentata rimane però YouTube (al 73%). In perdita invece Snapchat, al 24% (-3%), Pinterest, al 28% (-1%), e Twitter, al 22% (-2%); crescono del 2% invece sia LinkedIn (27%) che Instagram (37%) - quest'ultima, insieme a Snapchat, risulta essere molto più popolare nella fascia tra i 18-24enni che in fasce d'età superiori.
🌍 Attraverso una protesta senza precedenti, 4.520 dipendenti stipendiati di Amazon di ogni livello si sono coalizzati per chiedere a viva voce all'azienda un impegno più deciso nella lotta contro l'inquinamento ambientale. Nonostante le promesse, sostengono i firmatari di una lunga lettera inviata alla dirigenza della compagnia, Amazon ha ancora da avviare molti progetti per la riduzione a 0 delle emissioni, che finora rimangono esclusivamente sulla carta, mentre gli effetti benefici di quelli già esistenti vengono neutralizzati da iniziative di carattere opposto, come "AWS for Oil & Gas" finalizzata all'estrazione di gas e petrolio.
📺 Disney ha annunciato invece l'arrivo di Dinsey+, la piattaforma di streaming proprietaria che conterrà prodotti già esistenti e originali (in produzione) provenienti dagli universi Disney, Lucasfilm, Marvel e 20th Century Fox; non è stato svelato un prezzo per l'abbonamento, ma Disney+ giungerà a novembre e sarà utilizzabile gratuitamente per il primo mese.
Tag: #Facebook, #Snapchat, #Instagram, #Twitter, #YouTube, #LinkedIn, #Statistiche, #USA, #Amazon, #Ambiente, #Disney.
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🌍 Attraverso una protesta senza precedenti, 4.520 dipendenti stipendiati di Amazon di ogni livello si sono coalizzati per chiedere a viva voce all'azienda un impegno più deciso nella lotta contro l'inquinamento ambientale. Nonostante le promesse, sostengono i firmatari di una lunga lettera inviata alla dirigenza della compagnia, Amazon ha ancora da avviare molti progetti per la riduzione a 0 delle emissioni, che finora rimangono esclusivamente sulla carta, mentre gli effetti benefici di quelli già esistenti vengono neutralizzati da iniziative di carattere opposto, come "AWS for Oil & Gas" finalizzata all'estrazione di gas e petrolio.
📺 Disney ha annunciato invece l'arrivo di Dinsey+, la piattaforma di streaming proprietaria che conterrà prodotti già esistenti e originali (in produzione) provenienti dagli universi Disney, Lucasfilm, Marvel e 20th Century Fox; non è stato svelato un prezzo per l'abbonamento, ma Disney+ giungerà a novembre e sarà utilizzabile gratuitamente per il primo mese.
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🇮🇹 Secondo i dati raccolti da Nielsen per Audiweb, ed elaborati dall'esperto Vincenzo Cosenza, YouTube ha superato Facebook per numero di accessi in Italia: 35 milioni contro 34 milioni e 958mila. In grande ascesa anche Instagram, che sale a 24,4 milioni di accessi con una crescita del 61% dal 2017 - percentuale superata da LinkedIn, che si posiziona al quarto posto con 16,5 milioni di accessi e un incremento del 69%, e dal social network fotografico Pinterest, che compie uno storico sorpasso su Twitter con 12,3 milioni di accessi e una crescita del 142% in un anno. Facebook rimane però il più popolato: 31 milioni di utenti, che ogni mese spendono 14 ore di navigazione sulla piattaforma (contro le 5 di YouTube, e la singola ora di Twitter).
📺 Correggiamo invece quanto sostenuto nella giornata di ieri a proposito della piattaforma di streaming di Disney, Disney+: venuti in possesso di maggiori informazioni, siamo spiacenti di annunciarvi che in Europa e in Italia la piattaforma arriverà solo nel 2020. Fortunatamente però costerà davvero poco: 6,99$ al mese (o 69,99$ all'anno) con la possibilità di approfittare di una prova gratuita di 30 giorni. Non ci sarà pubblicità e tutti i contenuti (500 film di cui 100 di recente uscita e 10 originali, 7.500 episodi di serie TV, 25 serie originali), saranno scaricabili offline; la libreria spazierà da Star Wars a National Geographic, dalla Marvel alla Pixar e sarà disponibile su qualsiasi dispositivo.
📬 Messenger verrà fuso nuovamente all'interno di Facebook? Così sembrerebbe: nuovi studi sul codice di sviluppo dell'app di Facecbook segnalano che il social network, in vista della "grande fusione" con Instagram e WhatsApp, abbia intenzione di includere nuovamente Messenger nella propria struttura, dopo la separazione avvenuta anni fa.
Tag: #Facebook, #YouTube, #LinkedIn, #Instagram, #Pinterest, #SocialNetwork, #Italia, #Statistiche, #DisneyPlus, #Disney, #Messenger.
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📺 Correggiamo invece quanto sostenuto nella giornata di ieri a proposito della piattaforma di streaming di Disney, Disney+: venuti in possesso di maggiori informazioni, siamo spiacenti di annunciarvi che in Europa e in Italia la piattaforma arriverà solo nel 2020. Fortunatamente però costerà davvero poco: 6,99$ al mese (o 69,99$ all'anno) con la possibilità di approfittare di una prova gratuita di 30 giorni. Non ci sarà pubblicità e tutti i contenuti (500 film di cui 100 di recente uscita e 10 originali, 7.500 episodi di serie TV, 25 serie originali), saranno scaricabili offline; la libreria spazierà da Star Wars a National Geographic, dalla Marvel alla Pixar e sarà disponibile su qualsiasi dispositivo.
📬 Messenger verrà fuso nuovamente all'interno di Facebook? Così sembrerebbe: nuovi studi sul codice di sviluppo dell'app di Facecbook segnalano che il social network, in vista della "grande fusione" con Instagram e WhatsApp, abbia intenzione di includere nuovamente Messenger nella propria struttura, dopo la separazione avvenuta anni fa.
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👁 Dopo le rivelazioni in merito all’uso, da parte di Google, Apple e altre compagnie produttrici di smart speaker, di clip audio prelevati dall’interazione quotidiana degli utenti con gli assistenti vocali per il miglioramento della qualità delle IA, qualcosa cambia. A partire da Google: il prossimo aggiornamento di Google Home introdurrà una nuova opzione per impedire l’invio di clip audio di esempio (“che non è mai stata attiva di default”, precisa), e nuove impostazioni per la gestione della qualità del software di identificazione della parola chiave. Si è scoperto infatti che proprio quest’ultimo avrebbe provocato l’avvio inopportuno dell’assistente vocale, persino in momenti molto privati; le nuove opzioni garantiranno diversi gradi di sensibilità, così che sia garantita in spazi molto rumorosi o, viceversa, sia preservata la privacy degli utenti nel proprio ambiente domestico.
🐦 Twitter sarebbe potuto diventare di proprietà di Disney. A rivelare questa notizia è stato il CEO della compagnia, Robert Iger, nel suo libro “The ride of a lifetime”, nel quale viene menzionato l’interesse da parte della compagnia per il social network. Questo sarebbe accaduto nel 2017, ma successivamente l’azienda avrebbe rinunciato all’acquisizione per via delle numerose incognite che ne sarebbero succedute - “superiori a quelle che avrei voluto prendere a mano”. Tra i problemi citati, la cattiveria esercitata da parte dell’utenza - “poi guardi alle notifiche e ti chiedi: perché lo sto facendo? Perché prolungare quest’agonia?” - e l’impatto di una simile tecnologia sulla società, tutti difetti che Twitter stesso non ha ancora risolto.
🏦 Facebook ha invece diffuso le percentuali delle valute nazionali che faranno parte del paniere che determinerà il valore di Libra, all’interno di una lettera inviata al politico italo-tedesco Fabio De Masi: 50% dollari USA, 18% euro, 14% yen giapponesi, 11% sterline e 7% dollari di Singapore. Non è una sorpresa che dalla lista manchino gli yuan cinesi, mossa vista per appagare le pressioni americane.
Tag: #Google, #Privacy, #GoogleHome, #Twitter, #Disney, #Libra, #Facebook.
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🐦 Twitter sarebbe potuto diventare di proprietà di Disney. A rivelare questa notizia è stato il CEO della compagnia, Robert Iger, nel suo libro “The ride of a lifetime”, nel quale viene menzionato l’interesse da parte della compagnia per il social network. Questo sarebbe accaduto nel 2017, ma successivamente l’azienda avrebbe rinunciato all’acquisizione per via delle numerose incognite che ne sarebbero succedute - “superiori a quelle che avrei voluto prendere a mano”. Tra i problemi citati, la cattiveria esercitata da parte dell’utenza - “poi guardi alle notifiche e ti chiedi: perché lo sto facendo? Perché prolungare quest’agonia?” - e l’impatto di una simile tecnologia sulla società, tutti difetti che Twitter stesso non ha ancora risolto.
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