⛔️ Google ha Infatti specificato che l'OMS engine dietro i temi Substratum non viene più supportato dal sistema operativo a partire dalla patch di sicurezza di marzo, né si prevede che in un futuro la situazione si possa modificare. I temi Substratum erano nati come forma alternativa di personalizzazione da parte di Sony, e poi successivamente integrati nel SO perché potessero essere utilizzati senza root da parte dei produttori di smartphone. La patch di marzo mette però fine alle speranze di chi pensava di poter continuare a customizzare il proprio device liberamente: Android Oreo e Android P non consentiranno l'installazione dei temi se non in presenza del root, che comunque preclude l'accesso a tante altre feature (Google Pay, ad esempio).
🤝 Non è un bel periodo nemmeno per Fitbit: la nota azienda di indossabili è stata Infatti citata in giudizio dalla concorrente Jawbone per furto di brevetti. Contemporaneamente dovrà subire la concorrenza di Rebble, successore ideale di Pebble e nata dall'iniziativa di una ex-dipendente dell'azienda (acquistata tempo fa da Fitbit) con la benedizione del suo fondatore: Rebble manterrà infatti online i principali servizi di Pebble, come lo Store, il meteo, il feed (anche se gran parte di queste feature sarà a pagamento causa dei costi di gestione) ben oltre il 30 giugno, data di interruzione del supporto ufficiale da parte di Fitbit.
🕰 Instagram includerà invece nelle prossime versioni una centralina digitale per il controllo del tempo speso sull'app: la decisione è nata in seguito non solo agli annunci di Google sul tema, ma anche in risposta ai numerosi studi effettuati recentemente sulla correlazione tra dipendenza da social network e depressione, specialmente tra i più giovani.
Tag: #Substratum, #Root, #Google, #Android, #Fitbit, #Pebble, #Indossabili, #Instagram.
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🤝 Non è un bel periodo nemmeno per Fitbit: la nota azienda di indossabili è stata Infatti citata in giudizio dalla concorrente Jawbone per furto di brevetti. Contemporaneamente dovrà subire la concorrenza di Rebble, successore ideale di Pebble e nata dall'iniziativa di una ex-dipendente dell'azienda (acquistata tempo fa da Fitbit) con la benedizione del suo fondatore: Rebble manterrà infatti online i principali servizi di Pebble, come lo Store, il meteo, il feed (anche se gran parte di queste feature sarà a pagamento causa dei costi di gestione) ben oltre il 30 giugno, data di interruzione del supporto ufficiale da parte di Fitbit.
🕰 Instagram includerà invece nelle prossime versioni una centralina digitale per il controllo del tempo speso sull'app: la decisione è nata in seguito non solo agli annunci di Google sul tema, ma anche in risposta ai numerosi studi effettuati recentemente sulla correlazione tra dipendenza da social network e depressione, specialmente tra i più giovani.
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📉 Lo stillicidio per il colosso cinese non sembra avere mai fine: non soltanto l'azienda potrebbe vedere le proprie vendite dimezzate per il 2019 a causa delle conseguenze del ban deciso da Trump, ma il suo Vice-Presidente, Eric Xu, è ora accusato dalla società CNEX di aver ordinato personalmente ad alcuni dipendenti di Huawei di effettuare attività di spionaggio industriale ai danni della compagnia americana. Tuttavia, sembra che un'escalation ulteriore non interessi né alla Cina né agli USA: qualora lo stato cinese decidesse di rispondere con un ban delle vendite degli iPhone, il colosso di Cupertino potrebbe vedere il proprio mercato calare del 29%. Per questo Donald Trump ha accennato alla possibilità di un accordo che permetta a Huawei di tornare ad operare negli USA.
🤯 Amazon starebbe progettando il lancio di un dispositivo indossabile - probabilmente uno smartwatch - capace di determinare lo stato emotivo dell'utente: il device, equipaggiato con Alexa, sarebbe così in grado di avviare azioni automatiche (la riproduzione di una canzone, per esempio) proprio sulla base dell'emozione registrata dal sensore o dall'algoritmo, in un range che spazia dalla rabbia alla gioia, dalla noia alla tristezza. L'indossabile è attualmente in fase di test con il nome in codice "Dylan", ma è possibile che non superi la fase di sperimentazione come molti altri prodotti sperimentali sviluppati in questi anni da Amazon.
⚠️ Per finire, una notizia che NON vi sorprenderà: uno sviluppatore ha scoperto che CM Launcher 3D, il launcher ufficiale di Cheetah Mobile (sviluppatrice di Clean Master) non è sicuro, in quanto chiunque può connettersi ai server del launcher e caricare materiale pericoloso per la stabilità dei dispositivi in suo possesso.
Tag: #Huawei, #DonaldTrump, #Apple, #Cina, #USA, #Amazon, #Indossabili, #CheetahMobile, #CleanMaster, #Sicurezza.
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🤯 Amazon starebbe progettando il lancio di un dispositivo indossabile - probabilmente uno smartwatch - capace di determinare lo stato emotivo dell'utente: il device, equipaggiato con Alexa, sarebbe così in grado di avviare azioni automatiche (la riproduzione di una canzone, per esempio) proprio sulla base dell'emozione registrata dal sensore o dall'algoritmo, in un range che spazia dalla rabbia alla gioia, dalla noia alla tristezza. L'indossabile è attualmente in fase di test con il nome in codice "Dylan", ma è possibile che non superi la fase di sperimentazione come molti altri prodotti sperimentali sviluppati in questi anni da Amazon.
⚠️ Per finire, una notizia che NON vi sorprenderà: uno sviluppatore ha scoperto che CM Launcher 3D, il launcher ufficiale di Cheetah Mobile (sviluppatrice di Clean Master) non è sicuro, in quanto chiunque può connettersi ai server del launcher e caricare materiale pericoloso per la stabilità dei dispositivi in suo possesso.
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🍎 Il Q3 2019 vede infatti l’ennesima impennata del mercato degli indossabili, che vede le proprie spedizioni salire a 84,5 milioni di pezzi (+93,6% rispetto al 2018). Gran parte del merito va agli auricolari indossabili che si attestano metà delle vendite totali: è soprattutto Apple a giovare della popolarità di questo modello di cuffie, le quali - insieme ad altri prodotti del ramo, come gli Apple Watch - portano la presenza di mercato dell’azienda di Cupertino ad un impressionante 35% (+195% rispetto allo scorso anno) pari a 29,5 milioni di vendite. Segue Xiaomi, con il 14,6% di mercato (+66,1%) pari a 12,6 milioni di spedizioni, poi al terzo posto Samsung che con un balzo del +156,4% arriva a detenere il 9,8% di mercato - anche se è Huawei a mostrare i muscoli: le vendite sono lievitate del +202,6%, conquistandosi così l’8,1% del settore; al quinto posto rimane Fitbit, con un misero +0,5% dal 2018 e una posizione pari al 4,1% di mercato.
🕵🏻️♀️ La US National Labor Relations Board, un’agenzia federale specializzata nel controllo delle pratiche lavorative all’interno degli Stati Uniti, ha aperto un’indagine ufficiale sul comportamento tenuto da Google nei confronti dei suoi dipendenti, e specialmente nei riguardi di quattro impiegati che sono stati licenziati negli scorsi giorni per “aver avuto accesso e diffuso materiali e progetti di altri dipendenti”, oltre ad essersi resi colpevoli di altre trasgressioni alla “data policy” di Google. L’espulsione ha provocato una protesta dei lavoratori di Google che ha coinvolto oltre 200 persone, i quali accusano l’azienda di mantenere una condotta tale da scoraggiare ogni tentativo di sindacalizzazione dei dipendenti, compresa l’assunzione di personale per la gestione delle proteste da parte di un’azienda con una lunga tradizione di anti-sindacalismo.
⚗️ Ma non arrivano solo cattive notizie da Google: Frances Arnold, vincitore del Nobel per la chimica nel 2018, è stato introdotto nel consiglio direttivo di Alphabet; siederà insieme a Larry Page e Sergey Brin, co-fondatori di Google che - nonostante le dimissioni dalla dirigenza di Alphabet presentate qualche giorno fa - rimangono nel consiglio.
Tag: #Apple, #Huawei, #Fitbit, #Xiaomi, #Samsung, #Statistiche, #Indossabili, #Google, #SundarPichai, #Alphabet, #Proteste.
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🕵🏻️♀️ La US National Labor Relations Board, un’agenzia federale specializzata nel controllo delle pratiche lavorative all’interno degli Stati Uniti, ha aperto un’indagine ufficiale sul comportamento tenuto da Google nei confronti dei suoi dipendenti, e specialmente nei riguardi di quattro impiegati che sono stati licenziati negli scorsi giorni per “aver avuto accesso e diffuso materiali e progetti di altri dipendenti”, oltre ad essersi resi colpevoli di altre trasgressioni alla “data policy” di Google. L’espulsione ha provocato una protesta dei lavoratori di Google che ha coinvolto oltre 200 persone, i quali accusano l’azienda di mantenere una condotta tale da scoraggiare ogni tentativo di sindacalizzazione dei dipendenti, compresa l’assunzione di personale per la gestione delle proteste da parte di un’azienda con una lunga tradizione di anti-sindacalismo.
⚗️ Ma non arrivano solo cattive notizie da Google: Frances Arnold, vincitore del Nobel per la chimica nel 2018, è stato introdotto nel consiglio direttivo di Alphabet; siederà insieme a Larry Page e Sergey Brin, co-fondatori di Google che - nonostante le dimissioni dalla dirigenza di Alphabet presentate qualche giorno fa - rimangono nel consiglio.
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👁 Quest’app di chat, denominata ToTok, è stata espulsa dal Play Store e dall’App Store a causa di un report delle autorità d’intelligence statunitensi, che hanno ricondotto la società sviluppatrice Breeji Holding Ltd. all’emiratina DarkMatter. Secondo gli studi, ToTok sarebbe stata utilizzata dai servizi segreti degli Emirati Arabi Uniti per spiare nelle conversazioni degli utenti: nonostante la promessa di conversazioni sicure, pare che queste venissero invece messe a disposizione delle autorità locali, dove l’applicazione era diventata particolarmente popolare grazie all’assenza di quelle restrizioni imposte dal governo del Golfo ad altre suite di messaggistica, come WhatsApp o Skype, alle quali è possibile accedere solo tramite VPN - successivamente, si era diffusa anche altrove, Italia compresa. A differenza di altri spyware, ToTok non abusava dei permessi richiesti - aprendo a nuovi interrogativi sulla moderazione di app controllate da governi oppressivi, come WeChat.
🎧 Gli indossabili saranno il fenomeno del prossimo decennio? Lo suggerisce la società di ricerca IDC, che ha diffuso le sue nuove statistiche sul mercato dei wereable sino al 2023: per quell’anno saranno venduti 489,1 milioni di dispositivi, grazie al tasso di crescita CAGR del 23,4% - nel 2019 le spedizioni si sono attestate 305,2 milioni, comunque in crescita del +71,4% rispetto al 2018. Nei prossimi anni, a trainare il settore saranno le cuffie: a partire dalle AirPods di Apple, che potrebbero vendere sino a 85 milioni di pezzi nel 2020 diventando così la terza fonte di entrate per la casa di Cupertino, nel 2023 le cuffie raggiungeranno il 56% del mercato degli indossabili (+10,3% dal 2019). In calo tutti gli altri: gli smartwatch, che rimarranno attorno al 22,3% (-0,4% dal 2019) con 109,7 milioni di vendite, così come le smartband, che finiranno al 14,3% (-8,1% dal 2019).
🔇 Buone notizie per gli utenti Android: Google ha introdotto una nuova opzione sul Play Store (accessibile da “Impostazioni” > “Generali”) denominata “Riproduci automaticamente i video” la quale, cliccandoci sopra, permette di disattivare la riproduzione automatica dei video all’interno di alcune sezioni dello store.
Tag: #Privacy, #EAU, #Messaggistica, #Statistiche, #Apple, #AirPods, #Cuffie, #Wereable, #Indossabili, #SmartBand, #Smartwatch #PlayStore.
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🎧 Gli indossabili saranno il fenomeno del prossimo decennio? Lo suggerisce la società di ricerca IDC, che ha diffuso le sue nuove statistiche sul mercato dei wereable sino al 2023: per quell’anno saranno venduti 489,1 milioni di dispositivi, grazie al tasso di crescita CAGR del 23,4% - nel 2019 le spedizioni si sono attestate 305,2 milioni, comunque in crescita del +71,4% rispetto al 2018. Nei prossimi anni, a trainare il settore saranno le cuffie: a partire dalle AirPods di Apple, che potrebbero vendere sino a 85 milioni di pezzi nel 2020 diventando così la terza fonte di entrate per la casa di Cupertino, nel 2023 le cuffie raggiungeranno il 56% del mercato degli indossabili (+10,3% dal 2019). In calo tutti gli altri: gli smartwatch, che rimarranno attorno al 22,3% (-0,4% dal 2019) con 109,7 milioni di vendite, così come le smartband, che finiranno al 14,3% (-8,1% dal 2019).
🔇 Buone notizie per gli utenti Android: Google ha introdotto una nuova opzione sul Play Store (accessibile da “Impostazioni” > “Generali”) denominata “Riproduci automaticamente i video” la quale, cliccandoci sopra, permette di disattivare la riproduzione automatica dei video all’interno di alcune sezioni dello store.
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📲 La tecnologia Ultra Wideband ha fatto la sua comparsa sull’ultimo dispositivo della casa di Cupertino: l’iPhone 11. Essa consente, attraverso l’uso di radiofrequenze, di localizzare spazialmente i dispositivi abilitati. La società d’analisi Barclais, tuttavia prevede che, grazie alla partnership tra l’olandese NPX Semiconductors e Samsung, su Android già da quest’anno si vedranno i primi dispositivi dotati di Ultra Wideband, inserita all’interno di un chip che abiliterà inoltre i modelli designati all’utilizzo delle tecnologie NFC e Secure Element, quest’ultima deputata alla protezione dei pagamenti wireless. Grazie all’implementazione dell’Ultra Wideband, sarà per esempio possibile usare lo smartphone come chiave d’accesso per l’automobile, semplicemente puntandolo verso il veicolo.
📊 Un americano su cinque utilizza un dispositivo indossabile: lo riporta una ricerca del Pew Research Center, secondo la quale i wereable (compresi tra smartwatch e smartband) sono particolarmente diffusi tra le persone con un reddito pari o superiore ai 75.000$ l’anno (31%), per quanto non ci siano discrepanze significative tra i vari background culturali o socio-economici - età a parte: mentre la percentuale di utilizzatori tra i ragazzi tra i 18 ed i 49 anni è al 25%, gli over-50 si fermano al 17%. L’unico quesito a separare gli animi riguarda la condivisione dei dati medici con scienziati e ricercatori: il 41% degli intervistati acconsentirebbe - percentuale che sale al 53% tra gli indossatori di wereable - ma rimane un 35% che negherebbe il proprio consenso (dato che schizza al 43% tra gli over-50), mentre un 23% non sa cosa rispondere.
👨🏻⚖️ Rimanendo in tema, Philips ha denunciato Garmin e Fitbit presso la US International Trade Commission per violazione di quattro brevetti relativi a tecnologie per smartwatch, dopo che per tre anni si era tentato - inutilmente - di giungere ad un accordo sulla loro cessione su licenza. Fitbit ha negato le accuse, identificando la denuncia tra le conseguenze “della mancata riuscita di Philips nella riuscita del mercato degli indossabili”.
Tag: #UltraWideband, #Smartphone, #Android, #iPhone, #Statistiche, #Indossabili, #USA, #Smartwatch, #Garmin, #Fitbit, #Philips.
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📊 Un americano su cinque utilizza un dispositivo indossabile: lo riporta una ricerca del Pew Research Center, secondo la quale i wereable (compresi tra smartwatch e smartband) sono particolarmente diffusi tra le persone con un reddito pari o superiore ai 75.000$ l’anno (31%), per quanto non ci siano discrepanze significative tra i vari background culturali o socio-economici - età a parte: mentre la percentuale di utilizzatori tra i ragazzi tra i 18 ed i 49 anni è al 25%, gli over-50 si fermano al 17%. L’unico quesito a separare gli animi riguarda la condivisione dei dati medici con scienziati e ricercatori: il 41% degli intervistati acconsentirebbe - percentuale che sale al 53% tra gli indossatori di wereable - ma rimane un 35% che negherebbe il proprio consenso (dato che schizza al 43% tra gli over-50), mentre un 23% non sa cosa rispondere.
👨🏻⚖️ Rimanendo in tema, Philips ha denunciato Garmin e Fitbit presso la US International Trade Commission per violazione di quattro brevetti relativi a tecnologie per smartwatch, dopo che per tre anni si era tentato - inutilmente - di giungere ad un accordo sulla loro cessione su licenza. Fitbit ha negato le accuse, identificando la denuncia tra le conseguenze “della mancata riuscita di Philips nella riuscita del mercato degli indossabili”.
Tag: #UltraWideband, #Smartphone, #Android, #iPhone, #Statistiche, #Indossabili, #USA, #Smartwatch, #Garmin, #Fitbit, #Philips.
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📊 La causa, ça va sans dire, è ovviamente il coronavirus: la malattia, che ha limitato le vendite degli smartphone in tutto il mondo, non risparmierà nemmeno un settore florido come quello dei dispositivi indossabili che ad oggi comprende cuffie, smartwatch, smartband e che i dati di qualche giorno fa indicavano in piena salute. Se nel 2019 la crescita del settore è stata del +89%, si prevede che nel 2020 i dati percentuali crolleranno ad un +9,4%, grazie soprattutto alle vendite natalizie. Superato però questo periodo di crisi, il futuro degli indossabili dovrebbe essere più roseo che mai: se il 2020 si chiuderà con 368,2 milioni di dispositivi venduti, in gran parte cuffie e altri accessori audio (203,8 milioni di unità, contro i 95 milioni di smartwatch), nel 2024 si arriverà a 526,8 milioni, con gli smartwatch e i dispositivi audio in crescita di oltre il +10%.
💊 E il coronavirus è stato il protagonista o la causa di tante altre iniziative intraprese dalle aziende del digitale, che da giorni si stanno impegnando a contribuire nella lotta alla malattia:
😷 Facebook donerà infatti 720.000 mascherine agli operatori sanitari ed ai medici che negli Stati Uniti sono impegnati a combattere la crescente diffusione della malattia;
🤝 ma non è tutto: il social network ha anche annunciato un nuovo programma di collaborazione tra agenzie internazionali, Stati e sviluppatori così da promuovere l’uso dei social nella lotta alla disinformazione: già oggi i ministeri dell’Innovazione e della Salute argentini hanno lanciato un portale di ascolto sul coronavirus su Messenger, seguiti dal governo pakistano, dall’UNICEF e da altre organizzazioni internazionali;
☎️ ma Messenger è stato d’aiuto anche per chi è da solo o lontano dagli affetti: Facebook ha riportato nelle ultime settimane un aumento del +70% delle chiamate via Messenger, mentre quelle effettuate attraverso WhatsApp sono raddoppiate;
🔎 per combattere poi la disinformazione delle classiche “catene” inviate via WhatsApp, l’applicazione ha avviato il testing di una scorciatoia che, dalla schermata di chat, consentirà di cercare sul web il testo di un messaggio ricevuto - così da verificare la fondatezza delle affermazioni ivi riportate;
🍎 con la ripresa della produzione in Cina, dove la malattia è stata perlopiù sconfitta, Apple tolto il limite d’acquisto di due soli dispositivi alla volta dal sito ufficiale della compagnia.
🎞 Buone notizie per gli utenti Amazon Prime Video: l’app ha avviato il rilascio della funzionalità dei profili, che consentirà così di suddividere l’utilizzo della piattaforma tra le varie persone che accedono allo stesso account.
Tag: #Wereable, #Indossabili, #Statistiche, #Smartband, #Smartwatch, #Salute, #Coronavirus, #Facebook, #Messenger, #WhatsApp, #Apple, #AmazonPrimeVideo, #StreamingVideo.
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💊 E il coronavirus è stato il protagonista o la causa di tante altre iniziative intraprese dalle aziende del digitale, che da giorni si stanno impegnando a contribuire nella lotta alla malattia:
😷 Facebook donerà infatti 720.000 mascherine agli operatori sanitari ed ai medici che negli Stati Uniti sono impegnati a combattere la crescente diffusione della malattia;
🤝 ma non è tutto: il social network ha anche annunciato un nuovo programma di collaborazione tra agenzie internazionali, Stati e sviluppatori così da promuovere l’uso dei social nella lotta alla disinformazione: già oggi i ministeri dell’Innovazione e della Salute argentini hanno lanciato un portale di ascolto sul coronavirus su Messenger, seguiti dal governo pakistano, dall’UNICEF e da altre organizzazioni internazionali;
☎️ ma Messenger è stato d’aiuto anche per chi è da solo o lontano dagli affetti: Facebook ha riportato nelle ultime settimane un aumento del +70% delle chiamate via Messenger, mentre quelle effettuate attraverso WhatsApp sono raddoppiate;
🔎 per combattere poi la disinformazione delle classiche “catene” inviate via WhatsApp, l’applicazione ha avviato il testing di una scorciatoia che, dalla schermata di chat, consentirà di cercare sul web il testo di un messaggio ricevuto - così da verificare la fondatezza delle affermazioni ivi riportate;
🍎 con la ripresa della produzione in Cina, dove la malattia è stata perlopiù sconfitta, Apple tolto il limite d’acquisto di due soli dispositivi alla volta dal sito ufficiale della compagnia.
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🕵🏻♀️ Buone notizie per coloro che usano YouTube per guardare, ma soprattutto per caricare video: prossimamente sarà possibile controllare che i propri video non violino il copyright di un’opera protetta prima di caricarli sulla piattaforma - così da evitare che il canale venga colpito da una segnalazione (un canale YouTube può subire un ban permanente dalla piattaforma qualora venga colpito da tre segnalazioni per violazione di copyright). (via @appelmoladg)
Tag: #PlayStore, #Android, #Applicazioni, #Indossabili, #Statistiche, #YouTube.
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🇪🇺 Buone notizie dall’UE: la Commissione Europea ha dato vita al Consiglio Europeo per l’Innovazione, ente che ora dispone di un budget di 10 miliardi di euro che verranno utilizzati per il finanziamento di startup innovative e pioneristiche, la ricerca nonché per favorire lo sviluppo tecnologico dell’Europa. (via @appelmoladg)
Tag: #Facebook, #Indossabili, #Instagram, #Bambini, #UE.
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🐦 Twitter punta forte sulle Stanze, alternativa della piattaforma a Clubhouse: da oggi infatti è possibile invitare fino a 10 ospiti e due co-conduttori (oltre a quello principale) a ogni diretta vocale della piattaforma. (via @appelmoladg)
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