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🇨🇳 E non sono completamente positivi, né per gli USA né per Huawei: da una parte infatti il governo statunitense sembrerebbe intenzionato a dilazionare ulteriormente l'entrata in vigore del ban completo sui dispositivi dell'azienda, la quale dal canto suo, nel caso in cui la proroga non venisse applicata, sarebbe costretta a chiudere la divisione notebook poiché eccessivamente dipendente dalla tecnologia americana. Di diverso avviso la sezione software: migliaia di sviluppatori hanno infatti ricevuto un invito ufficiale ad entrare nella community di sviluppatori di AppGallery, l'alternativa al Play Store della società cinese.

🇮🇹 Secondo un'indagine di Toluna il 90% degli italiani è abbonato ad una piattaforma di streaming - il 56% dei giovani dai 18 ai 34 anni guarda infatti contenuti on-demand ogni giorno, mentre gli over 54 si limitano invece ad una volta alla settimana nel 48% dei casi. Netflix è preferita dal 46% degli italiani, seguita da Amazon Prime Video (27%) e Sky Go (19%); tra le piattaforme gratuite trionfa YouTube al 56%, seguita (con un considerevole distacco) da RaiPlay (15%) e Mediaset Play (13%). Le dolenti note iniziano nell'approccio alla pubblicità: il 50% degli italiani non le vorrebbe né pagherebbe di più per toglierle, ma sono i giovani (44%) a saltarle più frequentemente degli anziani (37%).

📲 E se la Cina adottasse contromisure contro le aziende americane, sarebbe la fine di Apple? A quanto pare no: Foxconn ha infatti assicurato che il 25% della sua capacità produttiva è localizzata al di fuori della Cina, una percentuale sufficiente a garantire la produzione di device Apple per il territorio USA.

Tag: #Huawei, #Cina, #USA, #AppGallery, #Italia, #Statistiche, #StreamingVideo, #Netflix, #Apple, #iPhone.

💬 Come scrivo un commento?
🔎 Il Wall Street Journal ha pubblicato un report, frutto di oltre 100 interviste ad altrettanti impiegati e contractor assunti presso Google, nel quale si evidenzia come l’intervento umano sia molto più incisivo rispetto a quanto immaginato. Ad esempio, nel caso delle ricerche su tematiche riguardanti il suicidio, sarebbe stato l’intervento diretto di un contractor a declassare i risultati istiganti al suicidio e promuovere invece il sito nazionale statunitense per la sua prevenzione; per quanto riguarda le ricerche in merito ai vaccini, un ordine diretto di Google avrebbe portato ai primi risultati i siti contrari al collegamento tra le vaccinazioni e l’autismo. Ma ci sono anche altri casi, la cui liceità è molto più discutibile: alcuni tra i principali acquirenti di pubblicità presso Google, come eBay, avrebbero ricevuto consigli specifici per migliorare la propria posizione nei risultati di ricerca, con grave danno di competitor più piccoli.

🇨🇳 Huawei va a caccia degli sviluppatori italiani: l’obbiettivo è popolare lo store di applicazioni proprietario, chiamato AppGallery, di app di origine italiana. Allo stato attuale infatti il market conta solamente 50mila app, delle quali solamente 11mila sono di origine extra-cinese: un po’ poche. È giusto dunque immaginare che i 390 milioni di utilizzatori di App Gallery, numero citato al Sole 24 Ore da Isabella Lazzini, Retail & Marketing Director di Huawei e in forte crescita, siano stanziati in Cina. Per tale motivo il 26 novembre Huawei terrà una conferenza per gli sviluppatori italiani di app, durante la quale saranno presentati i 24 developer kit che verranno distribuiti nel corso dell’anno e al quale saranno presenti fisicamente 300 sviluppatori, oltre a “molti altri online”. La principale attrattiva di App Gallery sono i guadagni promessi: l’85% degli introiti andrà agli sviluppatori.

🚗 TIM ha presentato il suo prototipo di auto full-connected tramite rete 5G, in collaborazione con Ericsson: l’automobile, la prima del suo genere, dispone di un sistema di tracciamento degli occhi per l’analisi dell’attenzione del conducente, nonché di pneumatici intelligenti per la segnalazione di fenomeni come l’aquaplaning. Occorrerà ancora qualche anno perché venga però messa in commercio.

Tag: #Google, #WSJ, #GoogleSearch, #Huawei, #Italia, #AppGallery, #5G, #TIM.

💬 Come scrivo un commento?
🇺🇸 Forse no, ma dovreste sapere ciò che dice: William Barr è infatti il ministro della Giustizia statunitense ed ha proposto poche ore fa che gli Stati Uniti ed i loro alleati intervengano nel controllo delle uniche due società non-asiatiche grandi abbastanza per competere con Huawei nel mercato delle infrastrutture per il 5G. Parliamo di Ericsson e Nokia, le quali - stando alle parole di Barr - dovrebbero “essere messe in sicurezza” con l’acquisto di una quota azionaria decisiva per fornire loro il sostegno economico e politico necessario per bilanciare quello già in possesso da Huawei, grazie al sostegno (vero o presunto) del governo di Pechino. Uno dei principali azionisti di Ericsson, Cevian Capital, ha aperto alla proposta statunitense: il costo dell’entrata nella società dovrebbe però essere superiore al prezzo di mercato.

🇨🇳 Ma se gli Stati Uniti intervengono, Huawei non sta di certo a guardare: l’azienda cinese è riuscita a coinvolgere anche Xiaomi, Oppo e Vivo nel suo progetto di un app store alternativo al Play Store, il quale è ormai off-limits per il produttore asiatico (ma non per gli altri produttori, al momento). Le quattro aziende hanno infatti formato la Global Developer Service Alliance, che si occuperà di sviluppare un ecosistema di applicazioni indipendente da tecnologie statunitensi: il perno di questa iniziativa sarà l’App Gallery, lo store di app di Huawei che ha già ricevuto cospicui finanziamenti anche in Italia, e l’Ark Compiler, il quale permetterebbe agli sviluppatori di generare app più potenti e performanti rispetto a quelle standard di Android - tali prestazioni sarebbero però garantite solo negli smartphone compatibili con la tecnologia.

🔐 Buone notizie per gli utenti Chrome: il nuovo aggiornamento, Chrome 80, introduce il blocco dei download sospetti da parte di siti web senza un certificato di sicurezza attivo; progressivamente il divieto sarà esteso anche alle pagine in HTTPS, indicativamente intorno al mese di aprile con la release Chrome 82.

Tag: #Ericsson, #Nokia, #USA, #UE, #5G, #Cina, #Huawei, #AppGallery, #Chrome, #Sicurezza.

💬 Come scrivo un commento?
🔐 GMail ha annunciato l’adozione di una nuova tecnologia per la scansione degli allegati alla posta elettronica che ogni giorno vengono inviati e ricevuti attraverso il proprio client mobile (e fisso): su oltre 300 miliardi di allegati analizzati ogni settimana, l’applicazione sostiene infatti di individuare e bloccare il 99,9% dei malware rintracciati - tuttavia, quello 0,1% lascia spazio a miglioramenti. Per questo è stato aggiunto un algoritmo di deep learning alle attuali tecnologie di sicurezza: in particolare, sarà dedicato alla scansione di documenti in formato Microsoft Office, i quali paiono essere non soltanto il veicolo preferito di diffusione dei malware via posta, ma anche i più sfuggenti - in quanto i virus che trasportano sono in costante evoluzione. Il nuovo algoritmo ha migliorato del +10% il tasso di individuazione di questa tipologia di malware.

🚕 Uber, Lyft e altre app di carpooling sono davvero di beneficio all’ambiente? Un nuovo report, elaborato dall’Union of Concerned Scientists, sostiene che nei fatti questi servizi generino CO2 per un +62% rispetto alle opzioni di trasporto che sostituiscono. La situazione sarebbe ancora peggiore nei contesti urbani particolarmente trafficati. Secondo gli autori del rapporto, occorre che le aziende sostituiscano con auto elettriche le proprie flotte, ed aumentino la percentuale di carpooling nelle città sino a raggiungere il 50%, dal 15% odierno. Tuttavia, il report è stato fortemente criticato: Lyft in particolare ha sostenuto che non consideri l’impatto trasversale avuto dal carpooling nelle scelte di trasporto ecologico (ad esempio, la bicicletta sarebbe diventata un’opzione di trasporto più agevole poiché, in caso di pioggia, un’auto Lyft può “correre in aiuto”).

🇨🇳 Huawei sostiene che il proprio app store, AppGallery, sia il terzo market di applicazioni più utilizzato: con 400mila utenti mensili, si posiziona dunque dietro Google Play e App Store; tuttavia, si ritiene che gran parte di questi numeri siano da attribuirsi agli utenti cinesi del produttore, i quali in Cina non possono accedere al Play Store ufficiale.

Tag: #GMail, #Sicurezza, #Malware, #PostaElettronica, #Uber, #Lyft, #Carpooling, #Huawei, #AppGallery.

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🇪🇺 Facebook ha infatti fatto ricorso contro la decisione dell’Irish Data Protection Commission (IDPC), l’organismo europeo a cui spetta la protezione dei dati dei cittadini dell’UE, di interrompere ogni condivisione di dati personali tra gli Stati Uniti e l’Europa. Qualche settimana fa la Corte di Giustizia Europea aveva sorprendentemente abolito il Privacy Shield, accordo sulla condivisione dei dati tra i due continenti, sostenendo che la sua impostazione giuridica non proteggeva i dati dei cittadini europei dalle attività di sorveglianza di massa condotte dal governo statunitense. Se l’intento della IDPC è di evitare che i dati di utenti europei siano archiviati in server statunitensi, quello di Facebook è di mantenere lo stato delle cose esistente prima dell’abolizione del Privacy Shield, in attesa che si giunga ad un accordo più organico tra UE e USA.

🛠 Il settore software di Huawei avanza senza intoppi, a differenza di quello hardware, tanto più che gli smartphone in possesso dell’interfaccia MIUI 11 già a partire dal 2021 potrebbero essere suscettibili ad un aggiornamento alla versione 2.0 di HarmonyOS - benché non sia stato specificato, speriamo sia una scelta a discrezione dei loro proprietari. Nel frattempo crescono anche i numeri del suo app store proprietario, AppGallery, il quale - benché lontano dai numeri di Google Play - dispone ora di 73.000 applicazioni e di 700 milioni di utenti. Infine, pare che Huawei sia decisa a concorrere con Google anche nel campo dei motori di ricerca: è stato osservato che il portale Petal Search, inizialmente pensato come interfaccia per la ricerca di app su AppGallery, ora integri notizie provenienti sia da motori di ricerca esterni (Bing) sia da un’indicizzazione proprietaria, propria dei motori di ricerca.

📛 Rimanendo in territorio cinese, Reuters riporta che il governo di Pechino preferirebbe che la divisione statunitense di TikTokmorisse” (e quindi si arrendesse ad un ban negli Stati Uniti) piuttosto che cedere all’imposizione del governo americano di una vendita forzata. D’altra parte Donald Trump ha sottolineato l’improbabilità di un’estensione della scadenza entro la quale TikTok dovrà trovare un compratore americano - rendendo la situazione ancora più scottante per ByteDance, società proprietaria di TikTok.

Tag: #UE, #Facebook, #Privacy, #Huawei, #Smartphone, #HarmonyOS, #AppGallery, #TikTok, #Cina, #TrumpVsTikTok.

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