Avvocato Vercellotti | Avvocato del Digitale | Legal for Digital
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Unico Avvocato del Digitale®️ d’Italia

In questo canale troverai aggiornamenti legali relativi al mondo del Digitale come Gdpr, Copyright, Contest, Digital Contracts e gestione legale della Brand Reputation

Per una consulenza: studio@legalfordigital.it
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🎯STAI BUTTANDO 10.000 EURO PER I TUOI CONTEST LO SAI?

Tag: #contest

Come siamo riusciti ad abbattere dell’80% il costo di 10k per i contest di un’azienda.

Una grande azienda si è rivolta a noi, dopo anni in cui doveva pagare così tanto per ogni contest, ha iniziato a domandarsi se valesse davvero la pena spendere tutti quei soldi e soprattutto se fossero o meno evitabili.

L’analisi fatta dal nostro studio legale ha evidenziato una situazione spaventosa.

Legalmente la società di consulenza a cui si erano affidati aveva fatto un buon lavoro con le giuste procedure MA era stato fatto un errore strategico clamoroso.

Abbiamo infatti scoperto che dopo il primo concorso, l’iter da seguire per i successivi avrebbe dovuto essere quello per premi al merito con una successiva riduzione dei costi di almeno l’80%.

Per evitare questa spesa inutile sarebbero quindi bastati dei semplici accorgimenti che la società di consulenza, o per furbizia o per mancanza di competenze strategiche, ha mancato di segnalare ai nostri clienti.


Con una buona strategia organizzativa legale tutti possono capire come essere a norma di legge ed evitare di sprecare budget in investimenti sbagliati ed eccessivi.

👇🏼Se anche tu vuoi avere le giuste basi legali per evitare di essere fregato da altri, scaricati la nostra guida sui CONTEST!
🎯 TI HO FATTO RISPARMIARE 10K TOGLIENDOTI IL DPO

Tag: #GDPR

Questa mattina vi vogliamo portare il caso di una grande azienda che dopo anni di duro lavoro e impegno, a fine 2021 ha iniziato ad avere una grande crescita e ha quindi imparato l’importanza di adeguarsi al GDPR.

Si sono quindi rivolti a un avvocato che, dobbiamo ammetterlo, ha fatto un lavoro eccelso. La documentazione che ha redatto contiene tutto il necessario:

📌 MOP

📌Registro del responsabile

📌Privacy cliente

📌 Nomina a responsabile

📌 Analisi del rischio

Insomma, tutti gli elementi fondamentali per lo svolgimento delle attività erano stati inseriti e non c’era nulla di sbagliato.

Oltre a tutti questi elementi, il collega ha anche inserito la figura professionale del DPO.

Avere un DPO è sicuramente utilissimo, perché è un avvocato esperto che almeno una volta al mese si presenta in azienda ed è sempre disponibile per risolverne tutti i problemi del caso.

Per mantenere questo tipo di servizio, l’azienda pagava intorno ai 10.000 euro all’anno.

Dopo un anno di utilizzo, l’azienda si è rivolta a noi di Legal for Digital per usufruire del nostro servizio di Check Up Privacy.

Dopo aver esaminato la loro documentazione abbiamo verificato che la figura del DPO non era necessaria per la loro azienda.

Il nostro cliente infatti NON aveva le tre caratteristiche necessarie per la presenza del DPO:

NON trattava dati particolari

NON aveva a che fare con dati su larga scala

NON aveva più di 250 dipendenti

QUINDI

NON aveva le caratteristiche necessarie per avere la figura del DPO e in più spendeva per averlo più di 10k all’anno!

Il servizio del DPO è utilissimo, ma se sei come i nostri clienti e non ti è necessario, fatti un favore:

Risparmiateli questi 10.000 euro.
🎯E TU SEI SICURO DI VENDERE BENE I TUOI SERVIZI?

Tag
: #contratti

Questa qui sotto è la conversazione che abbiamo avuto con un nostro prospect giusto l’altro giorno:

“Buongiorno, ho appena ricevuto il vostro preventivo e avrei qualche dubbio. Cosa significa che la vostra analisi non comprende ulteriori analisi dopo la consegna? E se dovessi avere altri dubbi? Dovrò acquistare un’ulteriore consulenza a pagamento?”

“Esatto. Il prezzo del servizio è così perché non sono incluse ulteriori consulenze che nella grande maggioranza dei casi non sono necessari. Proprio per questo abbiamo preferito aggiungerle come servizi opzionali”

Ma perché abbiamo deciso di lavorare in questo modo?

1️⃣ In questo modo, il prezzo del servizio principale rimane alla portata di tutti e non aumenta per prevedere una seconda consulenza che 9 volte su 10 NON serve. Questa scelta ci permette di essere più concorrenziali con i nostri competitors

2️⃣È vero che non inserendo direttamente il servizio della seconda consulenza il fatturato diminuisce. È altrettanto vero però che questo aumenta il tasso di conversione

3️⃣Perché non crediamo necessario far pagare per un servizio che la maggior parte dei clienti ritiene opzionale

4️⃣ Perché crediamo nella trasparenza: fin dalla stesura del preventivo indichiamo il prezzo di eventuali future consulenze. In questo modo il cliente ha una panoramica di tutte le possibili spese che potrebbero essere collegate alla collaborazione.

Noi facciamo così: e il tuo studio legale? Anche lui si comporta in questo modo?
🎯SEI SICURO DI ESSERE PRONTO PER REGISTRARE IL TUO MARCHIO?

Tag
: #marchi

A questo domanda, dei nostri clienti credevano di aver già dato una risposta affermativa.

Questi ragazzi volevano lanciare il loro brand nel mese di gennaio e si erano occupati di tutto: definizione del naming, immagine coordinata, grafica logo, insomma, ogni aspetto era stato organizzato.

Arrivato gennaio, si rivolgono a noi per registrare finalmente il loro marchio.

PERO’

Dopo la consueta analisi che il nostro studio associa al servizio di registrazione, scopriamo qualcosa di assurdo.

🙀A dicembre, in Germania era appena stato registrato un marchio con lo stesso nome dei nostri clienti.

A quel punto sorse un dubbio amletico: fare o non fare rebranding, questo è il problema!

Il nostro modus operandi è quello di non fermarci mai alle prime difficoltà e facendo un’analisi più approfondita, abbiamo scoperto che sì entrambi i marchi avrebbero trattato gli stessi servizi e quindi le stesse classi merceologiche, MA il marchio tedesco era stato registrato SOLO in Germania.

In più, il tipo di Business trattato da entrambi non aveva interesse nell’essere presente fuori dai confini del proprio Stato: non ci sarebbe stato nessun contrasto.

Nessuna ragione poteva quindi essere considerata per contestare la corretta registrazione del marchio in Italia dei nostri clienti.

In casi come questi, l’unica ragione che può essere chiamata in causa, riguarda l’uso parassitario della fama di un brand già affermato.

MA

Nel nostro caso, ciò non può essere chiamato in causa perché il marchio tedesco è in realtà recentissimo, e un’accusa di questo genere non può avere basi con la realtà dei fatti.


E tu sei sicuro di aver considerato tutto prima di registrare il tuo marchio?

Ricordati che con Legal for Digital, il servizio di registrazione NON È solo la mera azione di registrazione, ma comprende anche un’analisi precisa della fattibilità.

👇 Contattaci e scopri se hai tutte le carte in regola per registrare correttamente il tuo marchio!
🎯LEGAL FRIENDS: IL 2023 CHE TI ASPETTA IN ACADEMY

Tag
: #legaltech

Domani, mercoledì 1 marzo alle ore 17:30 ci sarà un evento GRATUITO assolutamente imperdibile.

Interverranno 8 tra i maggiori esperti del digitale, e 2 avvocati che potresti proprio conoscere, con delle formazioni mirate e uniche nel loro genere.

Saranno 5 ore di Formazione ininterrotta completamente verticalizzata sulle novità che il 2023 porterà nel digital e quindi nella nostra Academy.

Se anche tu vuoi passare una serata alternativa e investire sulla tua formazione, iscriviti all’evento tramite il link qui sotto! 👇

📆Ecco il programma completo:

📌Massimiliano Allievi - Il commercialista di TikTok: dalle 17:40 parlerà delle novità fiscali del 2023

📌Elisa Contessotto - SEO Specialist: dalle 18:10 parlerà di come i processi di Keyword research non possano più essere legati al web del passato

📌Sabrina Grazini - Consulente del Lavoro: dalle 18:40 parlerà di come poter avere collaboratori senza pagare troppe tasse

📌Francesca Anzalone - Brand Protection Expert: dalle 19:20 parlerà di empatia, rispetto e omnicanalità

📌Alessandro Vercellotti - Avvocato del Digitale: dalle 19:50 parlerà delle novità sull'Accordo USA e EU per la gestione GDPR

📌Rossella Pivanti - Branded Podcaster: dalle 20:00 parlerà del mondo del podcasting e del digital Audio

📌Brunella Martino - Avvocato della Rete: dalle 20:30 parlerà di NFT, Metaverso e IA

📌Maria Letizia Russo - LinkedIn Trainer: dalle 21:00 parlerà di come la comunicazione di LinkedIn stia cambiando per le aziende

📌Manuel Ricci - Web Specialist: dalle 21:30 parlerà di Privacy Sandbox e cookie policy

📌Simone Checchia - Creative Director & Designer: dalle 22:00 parlerà di come i trend e i social media stiano influenzando il mondo del design

E tu sei pronto a investire sul tuo futuro?
🎯FINO A MERCOLEDI’ O MAI PIU’

Tag
: #legaltech

Se oltre a essere in questo canale Telegram, ci segui sui social o sei iscritto alla nostra Newsletter, saprai che in questi giorni stiamo promuovendo la versione 4.0 della nostra Legal Academy.

Legal for Digital Academy è la prima Academy legale in Italia completamente verticalizzata sul digital.

Cosa troverai iscrivendoti?

☑️ 30 formazioni live a settimana
☑️ 12 interviste esclusive con professionisti del settore
☑️ 100 contenuti testuali verticali sulle professioni del digitale
☑️ 6 percorsi formativi che ti porteranno da zero a competenza digitale
☑️ 4 aperitivi di networking in presenza
☑️ 3 formazioni di persona
☑️ Tantissimi Q&A
☑️ La possibilità di interagire in modo esclusivo con me, Avvocato Vercellotti e con il resto del mio Team

Più di 200 professionisti prima di te hanno scelto di darci fiducia, e tu cosa stai aspettando?

Hai tempo ancora fino a Mercoledì 8 marzo per utilizzare il codice “I LOVE GDPR” e acquistare 1 anno d’Iscrizione alla nostra Academy a 147 euro (più IVA), invece che 197 euro.

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Se invece sai bene quanto vali e soprattutto riconosci che il tuo business abbia bisogno del nostro aiuto, ti aspettiamo in Academy! 💪
🎯DIRE DI NO AI FUTURI CLIENTI: SCELTA GIUSTA O MOLTO STUPIDA?

Tag
: #legaltech

Secondo noi è la scelta giusta e vi spieghiamo subito anche il perché.

Un prospect si è rivolto a noi qualche settimana fa per avere un'opinione professionale su un contratto.

Durante la call conoscitiva però ci comunica che per quel contratto era già stato seguito da uno studio legale che noi conosciamo molto bene. Lo conosciamo perché è uno dei più grandi in Italia e con una presenza anche all’estero. Gli avvocati che ne fanno parte sono estremamente formati e capaci in qualsiasi tematica e materia del diritto.

Quello Studio è assolutamente un’eccellenza e come tale va rispettato.

Il prospect si stava ancora un po’ guardando intorno e quindi ci ha fatto la classica domanda che fanno gli indecisi:


“Ma perché dovrei scegliere proprio il vostro studio?”

La nostra risposta invece è stata tutt'altro che classica:

“Non devi venire da noi, sei seguito da uno Studio più che buono, rimani lì”.


Ora quest’approccio può sembrare poco ortodosso, ma segue una sua logica precisa.

Se il cliente è seguito da un altro studio che lo sta già portando all’obiettivo più giusto per lui, come realtà legale la cosa migliore che possiamo fare e lasciarlo lì.

Ovviamente non sono un ipocrita, dispiace quando la risoluzione è questa.

Ma so che era la soluzione migliore per quel prospect.

I nostri clienti non ci scelgono perché siamo uno studio internazionale con decine di avvocati. Ci scelgono perché siamo uno studio specializzato che ottiene ottimi risultati.

Cosa porta in più uno studio specializzato rispetto a uno generalista?

Occupandoci SOLO di Legal Tech, abbiamo tantissima esperienza in materia da non sottovalutare.

Abbiamo redatto più di 200 contratti di Digital Marketing in un solo anno e abbiamo ottenuto questo risultato anche grazie al nostro processo lavorativo e alla nostra comunicazione.

Tutti quelli che ci contattano se ne accorgono: ed è proprio per questo che continuano a tornare.

Anche se all’inizio gli abbiamo suggerito di rimanere nel loro Studio di partenza.

Onesta, impegno, esperienze e precisione: ecco cosa ci contraddistingue!

Se sei seguito da ottimi Studi come quello del nostro Prospect sappi che non hai bisogno di noi.

Ma se verrai da noi per tutto quello in cui siamo specializzati, come contratti e marchi, sappi che non ti deluderemo.

L’esperienza in questi casi è quello che conta.

😉Pensaci.
🎯META LO PUOI FARE!??

Tag: #legaltech

Sto preparando i pop corn per la questione Meta SIAE perché ho paura che arriveremo al lancio degli stracci ma…

… la domanda che mi assale da ieri è se davvero Meta possa eliminare musiche e audio parlati dai nostri Reel.

Mi spiego meglio:

1️⃣ Meta non ha più i diritti SIAE e quindi tali canzoni non sono più utilizzabili e fin qui ok.

2️⃣ Meta in ossequio alla perdita dei diritti va a togliere le canzoni dai Reel

3️⃣ Meta ha silenziato tali contenuti eliminando anche i voiceover, ovvero la parta “parlata” del creator


E quindi...


dove sarebbe previsto il diritto di cui al punto 2️⃣? Io non trovo nulla nei termini e condizioni di utilizzo…

⁉️perché il punto 3️⃣? È una soluzione tecnica che nasce dall’impossibilità di scindere brano musicale e parte “parlata”?


Sono molto molto scettico su questa scelta che un pochino mi sa di sfruttamento di posizione dominante. A ben vedere sembrano proprio le parole della SIAE 😏

Alle 15:30 live con Mario Moroni: https://www.linkedin.com/video/event/urn:li:ugcPost:7042496218710585344/
🎯I VOSTRI RISULTATI CON I NOSTRI CONTRATTI

Tag:
#contratti

L’altro giorno ho ricevuto in DM questo messaggio e la prima reazione è stata di pura gioia.

Sì, perché questi risultati riempiono il cuore. 💓

A Legal for Digital abbiamo visto tantissime attività partire dai loro albori. Professionisti che da una semplice attività di freelance sono addirittura riusciti ad aprire una loro agenzia e gestire clienti sempre più importanti.

Certo, sicuramente come Legal for Digital siamo riusciti a dare una mano a queste realtà, ma la nostra attività è limitata al cercare di evitare problemi. Tutto il resto è SOLO merito loro.

Subito dopo però, ho iniziato a ragionarci su un po’ di più e rileggendo nel dettaglio il contenuto, ne ho tratto degli spunti di riflessione molto interessanti:

Da questo messaggio che ho ricevuto in DM l’altro giorno possiamo trarre diversi punti:

1️⃣ Il prospect del cliente in foto ha deciso di rivolgersi a un avvocato prima di firmare il nostro contratto. Questa decisione è ovviamente giustissima. Io stesso, in quanto avvocato, non vorrei firmare niente senza prima aver contattato un mio collega esperto in materia. Però l’errore del prospect è probabilmente stato proprio questo: non contattare un avvocato esperto. Lo affermo con sicurezza perché se lo fosse stato non avrebbe sicuramente fatto affermazioni come quelle descritte dal nostro cliente.

2️⃣ Quando si assume un avvocato per fare una consulenza di questo tipo, molto probabilmente il suo processo lavorativo sarà quello di analizzare il contratto e di selezionare i punti più pericolosi per il cliente. Quasi nessun collega dirà mai che il contratto da analizzare è perfetto, perché sarebbe difficile per lui provare di aver lavorato e quindi, a volte, la tecnica che si utilizza è proprio quella del nostro avvocato descritto in DM. Andare a gamba tesa senza però avere le competenze adeguate. Purtroppo, però, come in questo caso si rischia di avere l’effetto opposto e passare con il cliente “un brutto quarto d’ora”.

3️⃣ Come Legal for Digital ci assicuriamo SEMPRE che i nostri clienti comprendano il contratto che gli presentiamo in ogni suo punto. Questo accade perché i nostri contratti sono cuciti su misura sulle LORO esigenze e ogni punto è accompagnato da esempi pratici sulle LORO attività di Business. È grazie a questa pratica che poi quando si trovano in situazioni come quella dello screen, riescono a giustificare la presenza di ogni clausola senza nessuna difficoltà.

Se sei mai stato un nostro cliente e anche tu sei riuscito in situazioni del genere a ribattere con questa fermezza e sicurezza, significa che, come Studio Legale, abbiamo vinto tutto.

Anzi, significa che TU HAI VINTO.

Ad oggi siete più di 500 che avete scelto di stare con noi e le vostre testimonianze ci riempiono di pura gioia.

Grazie per averci scelto.
🎯CAUSA A META PER LA MUSICA: MA NON SCHERZIAMO!

Tag: #legaltech

Ormai è arcinota la questione di Meta e SIAE e ne ho lette di tutte i colori ma più di un follower e qualche cliente tra cui qualche importante content creator mi ha “buttato lì” se per caso si possa fare causa a Markino…

Poi dopo la live con Mario Moroni in cui abbiamo parlato degli effettivi problemi circa il comportamento di Meta, apriti cielo, diciamo che abbiamo scoperchiato un vaso di Pandora!

Ad oggi questi sono i dati inconfutabili:

1️⃣ Meta non ha previsto nei suoi TOS la possibilità di rimuovere la musica utilizzata nei Reel

2️⃣ Meta ha silenziato tali contenuti eliminando anche i voiceover, ovvero la parta “parlata” del creator che nulla ha a che fare con il problema SIAE o meglio: probabilmente ha un problema tecnico nel dividere le due tracce audio

3️⃣ La voce è un dato personale e come tale rientra nel Gdpr e nelle policy di Facebook o Instagram non è stato previsto nulla in relazione a questa finalità del trattamento: rimozione della parte “parlata” dei Reel

5️⃣ Questa situazione è un danno per i creator e i business che utilizzano Meta per la comunicazione ai potenziali clienti

Quindi si, secondo me c’è lo spazio teorico per fare causa a Meta ma prima fatevi alcune domande:

➡️ Come quantificate il danno?

➡️ Come dimostrare il danno per il singolo contenuto?

➡️ Come dimostrare il danno, considerando che il “valore” del singolo Reel non è detto che sia azzerato dalla mancanza dell’audio?

➡️ Quanto costa fare una causa a Meta?

➡️ Dove si fa causa a Meta?

Intanto rispondo all’ultima domanda ricordandovi che se facciamo una causa come impresa, essa va incardinata in Irlanda perché non è previsto il foro del consumatore 😏

Poi le altre domande penso che via abbiano illuminato su come questa causa non s’hada fare!

E non parlatemi di CLASS ACTION, che qui non si sta parlando di consumatori o meglio delle due l’una: o parliamo di danni a livello imprenditoriale e allora non possiamo essere considerati consumatori e la causa si fa in Irlanda oppure siamo consumatori e allora non possiamo parlare di reali “danni” economici per la mancanza della voce nel Reel!


🚨 Lo so che ci avete pensato in tanti ma ora sapete la verità su come alcuni diritti siano solo potenziali. Se cercate un avvocato che vi prenda in giro parlando di causa a Meta non sarò mai io…

Questo è il classico caso in cui agire ha un senso solo per rimpinguare la saccoccia del legale o per farsi pubblicità con la causa contro il colosso che poi tanto sappiamo tutti che non si porterà mai alla fine
🎯NON VOGLIAMO (alcuni) CLIENTI A LEGAL FOR DIGITAL

Tag:
#legaltech

Come fondatore di Legal for Digital, non lo dico perché ho avuto un’improvvisa carica di autostima, ma riconosco che è vero.

Non tutti possono essere nostri clienti.

Non è per una questione di Budget, ma è perché in molti casi bisogna imparare a dire di no.

A volte veniamo contattati per materie in cui non siamo specializzati, magari sul diritto del lavoro. Viene da sé che essendo una piccola boutique, dobbiamo rifiutare.

Altri tipi di no invece, vanno detti per rispetto di noi stessi.

Su questi schermi è già capitato che parlassimo del nostro Iter lavorativo:

Il mese scorso abbiamo ricevuto una richiesta da parte di un prospect, al quale abbiamo prontamente risposto come nostro solito, indicando da subito tutte le informazioni e i prezzi.

In risposta abbiamo ricevuto il primo messaggio che potete vedere qui sotto.

Senza neanche un saluto e con una frase con un chiaro intento provocatorio.

👎Questo non ci piace per niente.

Noi siamo comunque educati e rispondiamo lo stesso al suo “dubbio”.

Risposta?

Dopo alcuni giorni, probabilmente dopo essersi fatto il giro di altri avvocati per sapere i loro prezzi, torna da noi.

A quel punto siamo noi a dire di NO.

Abbiamo scelto di giustificare il nostro NO con una scusa banale in questo caso, perché non volevamo ulteriori problemi, ma la risposta è stata comunque negativa.

Un prospect che ti risponde in questo modo è uno che non ha rispetto di te e della tua professionalità.

I soggetti del genere di solito si vedono da subito.

Quando si sente “puzza di bruciato” è bene dire di no fin da subito, per evitare di iniziare collaborazioni che porteranno solo problemi.

Clienti come questi è meglio perderli che trovarli.

Il rispetto in noi stessi, nella nostra professionalità e nella nostra realtà almeno non sarà attaccato.
🎯KLAVIYO RISPETTA IL GDPR?

Tag:
#GDPR

Parlando di e-mail marketing, spesso ci viene chiesto se tools specifici, proprio come klaviyo siano a norma o no con il gdpr.

In questi casi non esiste una domanda giusta o sbagliata.

La vera differenza, infatti, non la fa il tool, MA come lo si usa.

Strumenti come Klaviyo non sono stati creati nell’Unione Europea ed è per questo che non sono pensati per il gdpr.

Bisogna quindi essere in grado di “smanettare” per renderne a norma l’utilizzo.

Klaviyo è una piattaforma di e-mail marketing usata soprattutto per la vendita online e ha un problema relativo al consenso.

La piattaforma non fa distinzione tra:

1️⃣ le e-mail registrate attraverso il consenso Marketing o in generale per l’iscrizione alla newsletter

2️⃣quelle registrate in seguito all’acquisto di un prodotto, a cui è possibile fare soft spam

Questi come ben saprai se lavori in questo settore, sono due tipi di consensi (o meglio un consenso e un’attività nascente da legittimo interesse) COMPLETAMENTE diversi e come tali devono essere trattati.

Altro ostacolo di sistema è dato dalla data di acquisizione del contatto.

Per legge, questa deve essere presentata in modo chiaro, ma se l’utente dovesse registrarsi e oggi e decidere di acquistare dall’e-commerce dopo un mese, nel database ci sarà una sola data di registrazione. Quella più recente.

Entrambe le problematiche possono essere risolte con un semplice cambio delle impostazioni, che se non fatto, lascerà l’acquisizione dei dati completamente non a norma.

Bastano semplici accortezze per rendere queste piattaforme compliant al Gdpr: basta rispettare la normativa e sapersi affidare ai giusti professionisti che possano consigliare correttamente.

Noi ne conosciamo giusto alcuni che possano fare al caso vostro. 😎
🎯IL RECESSO NON È UN DIRITTO

Tag:
#contratti

“Non penso proprio che sia giusto che in questo contratto non ci sia il diritto di recesso anche per me che sono tuo cliente! Chi ti ha fatto questo contratto?!”

Noi di Legal for Digital. Ecco chi ha scritto questo contratto per la professionista il cui cliente ha fatto quest’affermazione.

Sfatiamo subito questo mito: IL RECESSO NON È UN DIRITTO.

Il recesso è come una qualsiasi clausola vessatoria che necessita il consenso esplicito di entrambe le parti e ne esistono di diversi tipi:

📌 Recesso Bilaterale

📌 Recesso bilaterale ma con termini diversi, magari con un tempo inferiore per i fornitori

📌 Recesso unilaterale SOLO per i fornitori

📌 Recesso a termine stabilito
, entro il quale bisogna aspettare una X quantità di tempo prima di esercitarlo

È bene sapere le differenze tra tutte queste tipologie, ma bisogna pensare anche bene a quale convenga o meno scegliere. Per farlo è necessario analizzare il tipo di servizio che si sta proponendo:

Chi è il target?

Che servizio sta per acquistare il cliente?

È continuativo o One shot?

Senza prima dare risposta a queste domande, NON si può decidere se inserire o meno il recesso: ogni caso deve essere valutato attentamente e deve seguire una strategia legale PRECISA.

⚠️Il recesso NON è un diritto per il cliente (non consumatore): se un tuo cliente dovesse esigerlo, sappi che è un tuo diritto dire di NO.
🎯NUOVI MODI PER (NON) FARTI PAGARE!

Tag:
#contratti

Si sa, alcuni clienti fanno di tutto per rimandare il più possibile il momento del pagamento. Questo è ovviamente molto fastidio, ma lo sai che ci sono tantissimi metodi diversi di pagamento? Magari quello che stai usando per i tuoi servizi non è quello più giusto per te!

Ecco un breve ripassino su tutti i diversi metodi di pagamento esistenti!

📌 Che tipo di servizio offri? In base alla durata della tua attività sarà bene distinguere tra pagamento periodico, One shot o rateizzato, come il famoso 50/50: 50 prima del lavoro e gli altri 50 dopo averlo completato.

📌 Altre modalità di pagamento si distinguono in base alla performance che si deve realizzare. Per esempio, potreste prevedere una parte del pagamento fissa e una variabile in base agli obiettivi raggiunti!

Un ottimo esempio per capire al meglio questa modalità è attraverso l’attività di creazione di Meta ADS. Se fai Meta ADS, ecco due modi “alternativi” di far pagare:

1️⃣ Pagamento in base al budget investito in ads. Decidi una cifra fissa con il tuo cliente e una percentuale in base a quanto decide di investire. Per esempio, decide di investire 5000 euro e impostare una percentuale del 10%? A te spetteranno 500 euro.

2️⃣ Lavorare su performance in base alla differenza di risultati delle LEADS. Se ad esempio il costo per Lead era X con la vecchia agenzia, per ogni Lead acquisito a un prezzo inferiore a X, otterrai una percentuale pari al 50% della differenza tra X e il tuo minor prezzo di acquisizione.

Come vedi i metodi di pagamento sono moltissimi, ma con la giusta strategia legale e affidandoti ai giusti professionisti potrai avere metodo sempre più precisi per evitare che i tuoi clienti si possano rifiutare di pagarti!
🎯L’ERRORE GRAVISSIMO DI LEGAL FOR DIGITAL SULLA NEWSLETTER

Tag:
#GDPR

Anche noi di Legal for Digital commettiamo errori e qualche settimana fa ne abbiamo commesso uno da matita rossa…

Per le attività di email marketing utilizziamo Active Campaing già da qualche anno e ogni settimana mandiamo una newsletter ai nostri oltre 4000 iscritti.

Fin qui tutto bene, i tassi di cancellazione per ogni invio sono sotto l’1% e i tassi di apertura si attestano su una media del 60%.

Con lo stesso strumento gestiamo l’invio di comunicazioni anche ai clienti per le seguenti finalità:

1️⃣ Attività di soft spam, vale a dire comunicazioni commerciali per la vendita di servizi analoghi a quelli già acquistati dal cliente
2️⃣ Aggiornamenti costanti sulle novità legali per chi ha acquisto specifici servizi come i nostri servizi Serenity

Per rendere la gestione più semplice abbiamo creato liste diverse, che gestiamo in modo diverso trattandosi di finalità del trattamento differenti tra loro.

Ma ogni tanto c’è l’errore e qualche settimana fa ne abbiamo fatto uno molto grave.

Infatti, quando è stato ora di scegliere le liste a cui inviare la newsletter c’è stato un click in più e la mail è stata inviata anche a tutti i nostri clienti con il servizio Serenity.

Potrei dire che tanti di questi sono iscritti anche alla newsletter di Legal for Digital, ma è un dato di fatto che qualche decina di loro si è visto recapitare una mail senza che avesse espresso il suo consenso a questo trattamento dati.

E quindi va bene così, o meglio, ringraziamo il fatto di avere clienti comprensivi ma in astratto saremmo stati passibili di una segnalazione al Garante e una possibile sanzione.

Dobbiamo anche ringraziare che la lista selezionata per errore non fosse stata quella per il soft spam perché in quel caso le mail inopportune sarebbero state oltre 2k.

Questo è l’esempio di un errore banale ma potenzialmente dannoso ma pensa a quanti mettono nelle stesse liste iscritti alla newsletter, clienti, prospect che hanno chiesto solo un preventivo e via dicendo.

Se il tuo business si basa anche sull’email marketing non puoi esimerti da un’analisi legale del tuo database perché tutto sia a norma di legge e a prova di Garante!

Infine un consiglio personale: quando stai per mandare una mail con uno strumento automatizzato fai sempre un controllino in più perché non si sa mai…
🎯LA VERA FORZA DEL CONTRATTO COLLABORATORI

Tag: #contratti

Di cosa vuoi parlare il Primo Maggio, Festa Nazionale dei lavoratori, se non di Contratti?
Ecco: questo è un messaggio per le Agenzie di Web Marketing e i Freelance che lavorano con collaboratori esterni.
Se è il tuo caso, leggimi che ti spiego una cosa importante.

Partiamo da un dato: il contratto collaboratori è un documento che ci stanno chiedendo sempre di più (meno male eh!): tieni conto che fino a due anni fa le richieste per un contratto collaboratori erano circa il 10% (sul totale delle consulenze), e nel 2022 sono salite al 22%.
L’esigenza è senza dubbio crescente.

Ma perché avere un contratto collaboratori?

Il motivo principale (al quale so che stai pensando ora) è legato al fatto che i collaboratori a Partita Iva potrebbero rubarti i clienti con cui entrano in contatto per la gestione di una determinata attività. Vero.

Ma non è tutto, ti porto altre due motivazioni molto attuali e concrete.

1⃣ I tuoi collaboratori acquisiscono un know-how e delle informazioni legate al tuo processo lavorativo.
E, quando quel processo funziona, diventa una risorsa molto interessante per il freelance che potrebbe voler replicare il tuo modus operandi di successo e mettere in piedi una realtà tutta sua.

2⃣ I tuoi collaboratori si conoscono tra di loro, e questo potrebbe essere un problema.
Qualche mese fa un’agenzia nostra cliente collaborava con più freelance che avevano creato una bella squadra.
I furbetti, visto che lavoravano bene insieme, hanno pensato di aprire una loro realtà e organizzare un network di professionisti.
Ciao ciao agenzia, in pratica.

Ora, non voglio dire che la collaborazione sia un errore, ma un minimo di etica!
Il contratto per i freelance è un documento essenziale che da un lato tutela il patrimonio di conoscenze ed esperienze acquisite nel tempo, dall’altro ti protegge dai tuoi stessi collaboratori.

Ecco perché ha senso avere un contratto collaboratori: va benissimo per tutelare i tuoi clienti ma - forse -, la vera forza del documento è la tutela del tuo business.

Cosa ti hanno rubato i tuoi collaboratori: i clienti, il know-how o gli altri freelance?
🎯 UN CONTRATTO PER TUTTI O… TANTI CONTRATTI PER OGNUNO?

Tag: #contratti

Dubbio amletico: meglio avere un contratto unico da sottoporre a tutti i clienti oppure un contratto specifico, settato e rivisto per ogni occasione?

Qual è la soluzione migliore?
Diciamolo: la chiave per tutti - ma proprio tutti -, non c’è, perché sono diverse le variabili da considerare quando redigiamo un contratto.
Possiamo però ragionare su un concetto fondamentale: i servizi che offri ai tuoi clienti li proponi sempre con la stessa modalità?
E non mi riferisco all'aspetto economico, alle regole per il pagamento o alla quantità di prestazioni effettuate in un mese (per esempio, la redazione di uno, due o tre articoli; la preparazione di una o due campagne Meta, la creazione di dieci grafiche social).
Penso piuttosto al processo lavorativo.

1⃣ Se il processo lavorativo è sempre uguale, possiamo redigere un solo contratto per tutti i servizi.

2⃣ Quando invece il processo lavorativo cambia in modo sostanziale in base al singolo cliente, è necessario specificare ogni aspetto dell’approccio.

In un mondo ideale, la soluzione è contattare l’Avvocato ogni volta in cui si ha la necessità di modificare il contenuto del contratto.
In un mondo ideale, appunto.

In pratica, per la maggior parte dei nostri clienti (e di chi vorrà diventarlo) questa opzione è dispendiosa in termini di tempo e risorse.

Allora, come risolviamo il problema?
Te lo dico subito: la soluzione ottimale è avere un contratto quadro nel quale definiamo la strategia legale per tutelare il rapporto con il cliente, senza specificare la modalità di erogazione e il processo lavorativo del singolo servizio, elementi che puoi inserire in un preventivo dettagliato.

Il contratto Essential nasce per soddisfare questa esigenza e avere un documento flessibile ma tutelante che ti permette di non dover passare dall’Avvocato per adattarlo a ogni singolo cliente. Sono sufficienti pochi accorgimenti.

Il contratto Essential è un’idea di Legal for Digital - con il relativo marchio registrato, ovvio -, nata nel gennaio 2022 che ha riscontrato subito un ottimo successo di pubblico: ne abbiamo venduti più di 200.

È una soluzione semplice, pratica e immediata al problema del contratto per i clienti: hai un solo documento da utilizzare con tutti, a prescindere dalla natura dei servizi offerti.

Durante la consulenza strategica per la redazione del contratto ti spiego come utilizzare questo prezioso strumento in modo corretto.
🎯 L’AVVOCATO TOP HA UNA VISIONE STRATEGICA

Tag: #marchi

Quando registri un marchio, sono due i servizi che un Avvocato (di solito) offre:
analisi di fattibilità per verificare se il marchio sia registrabile,
analisi di anteriorità per controllare l’esistenza di marchi simili.

E va bene.
Però, un elemento fondamentale riguarda la strategia rispetto alle Classi Merceologiche da registrare.
Ti racconto una storia: siamo nel 2019 e Alessandro e Brunella si rivolgono a un Avvocato per registrare il marchio Legal for Digital.
Lungo il percorso incontrano cinque tipologie di Avvocati. Qual è l'elemento che li differenzia? La passione per il proprio lavoro e la visione strategica.

AVVOCATO CLASSICO
Io - Buongiorno Avvocato, vorrei registrare il mio marchio.
Avvocato - Di cosa ti occupi?
Io - Di servizi legali e giuridici.
Avvocato - Perfetto, registriamo la Classe 45! Grazie e arrivederci.

AVVOCATO BRAVINO
Con questo professionista, il dialogo prosegue.
Avvocato - Ma ti occuperesti solo di questo o anche di altro?
Io - Sì, be’, siamo nel 2019 ma chissà, potremo occuparci anche di Formazione.
Avvocato - Ottimo, allora registriamo anche la Classe 41. A presto!

AVVOCATO BRAVO
Un legale più attento, non si limita a due classi, ma prosegue l’analisi.
Avvocato - Visto che il marchio si registra una volta ogni dieci anni, e non conviene pagare per aggiungere una Classe prima del rinnovo, facciamo un ragionamento più ampio: nel medio-lungo termine quali classi potrebbero interessarvi? Cos’altro potreste fare?
Io - Be’, potremmo scrivere libri o riviste sui temi legali.
Avvocato - Bene, allora registriamo anche questa Classe. Preparo i documenti.

AVVOCATO ECCELLENTE
Per qualcuno non è sufficiente. Il dialogo continua.
Avvocato - Ma i vostri competitor? Dove non li vorreste?
Io - Già, allora registriamo anche la Classe 9, quella dei software. Vede Avvocato, con un nome come Legal for Digital potremmo avere dei concorrenti che registrano una qualche applicazione con lo stesso appellativo. Meglio togliere dal tavolo i potenziali competitor.
Avvocato - Esatto, quando registriamo un marchio pensiamo anche alla concorrenza.

AVVOCATO TOP
Ma non siamo arrivati in fondo, manca l’Avvocato TOP Player. Questo professionista ha una visione ampia e verifica anche gli spazi in cui non vorremmo aziende simili a prescindere dal livello di concorrenza.
Mi spiego meglio: noi ci occupiamo di servizi legali ma abbiamo aggiunto anche la Classe 35 dedicata ai servizi di marketing.
Ora, Legal for Digital non farà mai marketing, ma quando nel 2019 abbiamo registrato il marchio, ci è venuto un dubbio.
Io - E se un domani il nostro studio legale dovesse crescere anche come brand? Qualcuno potrebbe prendere il nostro nome, farlo diventare tipo Digital for Legal e aprire un’agenzia di marketing specifica per studi legali.

Morale della storia: quando registri un marchio pensa subito, già oggi, al livello più alto di protezione per evitare in futuro di avere aziende che (senza essere competitor diretti) potrebbero infastidirti a livello di posizionamento, SEO e social e mettere a repentaglio la tua attività di branding.

Ecco come viene applicata la strategia a un servizio legale molto materiale come la registrazione del marchio.

P.S. Indovina chi è l’Avvocato TOP?
🎯 COME GESTISCI LA LISTA DELLE E-MAIL?

Tag: #GDPR

A cosa serve una consulenza di data strategy per la gestione di un database?
Ti aiuta a capire se stai raccogliendo e usando i dati delle persone in modo legale.
E non è scontato.

Partiamo da un esempio concreto: grande azienda si rivolge a noi per una consulenza legale strategica sulla gestione di un database con 28.000 indirizzi e-mail (continua a leggere perché potresti trovarti in un caso simile, anche con un numero minore di contatti eh).

Primo punto: quando è iniziata la raccolta degli iscritti alla newsletter?
I titolari raccontano che l’attività è cominciata nel 2016. Siamo nel 2023, occhio alle date.

Punto due: è stato chiesto il rinnovo all’iscrizione?
No: gli utenti sono stati aggiunti negli anni ma l’azienda non ha pensato ai rinnovi.
Questo è un primo problema da gestire: dal 2016 a oggi sono trascorsi sette anni e sarebbe necessario richiedere un nuovo consenso.

Punto tre: a livello aziendale, quali sono le tempistiche previste per il salvataggio del consenso marketing?
Nonostante il fattore “durata del consenso” si debba precisare nel momento in cui viene preparato l’adeguamento alla privacy, l’azienda non ne è consapevole: i titolari spiegano di aver delegato l’adeguamento al GDPR a una società esterna che non ha posto domande in merito.

Punto quattro: oltre agli iscritti alla newsletter e alle persone che lasciano il consenso marketing spontaneo, state caricando nelle liste anche i clienti?
A risposta affermativa segue una domanda classica: come li avete distinti dai soggetti che hanno dato il consenso marketing?
In nessun modo, sono tutti sulla stessa lista.
Eh no, sono due cose differenti: i clienti hanno un interesse legittimo che nasce dall’acquisto di un prodotto o un servizio, le finalità connesse al trattamento del dato sono diverse. Altro bel problema.

Punto cinque: a quale privacy policy sono riferiti i consensi degli iscritti? Come viene conservato il consenso?
Qui, silenzio stampa.

Ciliegina sulla torta: l’azienda salva in automatico - nelle liste - i nominativi di tutte le persone che richiedono informazioni con la compilazione del form di contatto.
Ops.
La finalità, in questo caso, è precontrattuale: richiedere informazioni e interagire con il brand non significa iscriversi alla newsletter.

Conclusione: lista sporca, contatti mescolati, utenti che ricevono newsletter senza aver mai lasciato un consenso.
E, soprattutto, dati utilizzati senza una strategia, quindi sprecati.

Per fortuna, nessun utente ha segnalato problemi al Garante della Privacy, altrimenti la sanzione sarebbe stata salata.

Ora la domanda a te: commetti anche tu uno di questi errori?
🎯 TI PIACE RISCHIARE?

Tag: #marchi

Perché dovresti pagare una consulenza legale per la registrazione del marchio?
Per abbassare il livello di rischio.

Mettiamo le cose in chiaro: non esiste nessuno studio legale in Italia che possa essere pagato per registrare un marchio.
Si paga, infatti, il deposito del marchio.

La registrazione del marchio dipende dall’Ente che se ne occupa:
👉MISE in Italia,
👉EUIPO in Europa,

e da due condizioni:

👉la verifica della registrabilità del marchio da parte di un funzionario,
👉le eventuali opposizioni di un brand che pensa di vantare diritti su quel marchio.

Siccome si tratta di due condizioni sulle quali non abbiamo alcun potere d’intervento, l’unica soluzione è prevenire.
Come?
Attraverso un’analisi di fattibilità e un’analisi di anteriorità, due azioni complementari che hanno scopi differenti.

Analisi di fattibilità: serve a capire se il marchio - denominativo o figurativo –, possegga i requisiti per essere registrato e passi il vaglio del funzionario.

Analisi di anteriorità: permette di comprendere se ci siano aziende o soggetti che hanno già registrato un loro marchio e potrebbero opporsi alla registrazione del nostro.

Perché è importante farle? Per due motivi.

💵Economico: nel caso in cui si verifichi una delle condizioni presentate sopra, perderemmo i soldi investiti nel deposito del marchio e nella consulenza legale.

⚖️Di tutela: potremmo incontrare il funzionario “pistino e puntiglioso” che non fa passare la registrazione di un marchio o un’azienda che si oppone a prescindere dai diritti vantati sul marchio. Le due analisi donano un livello di sicurezza maggiore alla registrazione e ci tutelano da eventuali problematiche.

Quindi, perché investire tempo e risorse in una consulenza legale?
Per ridurre al minimo il rischio di non portare a casa la registrazione: sta a noi capire il valore di questo rischio e quanto investire per portarlo al minimo.

Se NON ti piace rischiare, passa da Legal for Digital.